Centri estivi comunali, per i bimbi disabili due posti ogni 20: «Mio figlio discriminato»
La storia di mamma Giulia: «Sono esasperata, devo lavorare e il Comune non ci tutela né ci aiuta». Anche quest’anno è stata costretta a iscrivere il suo piccolo a un grest privato
Un momento di gioco in uno dei Centri ricreativi estivi comunali - © www.giornaledibrescia.it
Qualche anno fa, per poter badare a suo figlio (con disabilità certificata non grave) ha perso il lavoro: «Pressoché nessuno ti concede di poter rimanere a casa durante tutti e tre i mesi estivi, si sa. Per questo i Cre (Centri ricreativi estivi) comunali sono fondamentali per i genitori che hanno un impiego». La voce è di mamma Giulia, che ora vuole raccontare una rabbia che si porta sulle spalle da ormai sei anni: «Sono disperata, ma non intendo rassegnarmi - spiega - perché è una questione pi
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.