Cento anni dall’omicidio di Giacomo Matteotti, la commemorazione a Brescia

Stefano Zanotti
La sindaca Laura Castelletti, buona parte della sua giunta e alcuni consiglieri comunali si sono riuniti questa mattina per rendere omaggio «alla levatura politica e morale di una personalità il cui lascito è stato fondamentale per la nostra democrazia»
  • La commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio
    La commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio - Foto © www.giornaledibrescia.it
  • La commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio
    La commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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    La commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La sindaca Laura Castelletti, buona parte della sua giunta e alcuni consiglieri comunali si sono riuniti questa mattina per commemorare Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo omicidio.
Proprio sul corso che porta il suo nome, l’Amministrazione cittadina ha depositato una corona di fiori, mentre una rappresentanza del Partito socialista ha posizionato alcuni garofani.

«A cent’anni da quell’efferato delitto crediamo sia giusto non solo commemorare la vittima di quella violenza, ma ricordare anche la levatura politica e morale di una personalità il cui lascito è stato fondamentale per la nostra democrazia», ha sottolineato la sindaca Castelletti nel suo discorso.
Il segretario del Partito socialista unitario Giacomo Matteotti fu rapito e assassinato il 10 giugno del 1924 per mano di una squadra fascista e il suo corpo venne ritrovato più di due mesi dopo. L’assassinio fu commesso in seguito al discorso di protesta - pronunciato da Matteotti alla Camera dei deputati il 30 maggio 1924 - per denunciare le violenze e le illegalità commesse dai fascisti durante le elezioni.

«Abbracciò fin da giovane la causa socialista - ha ricordato la sindaca -. Era convinto che solo il miglioramento delle condizioni di contadini, operai e frange meno abbiette potesse trasformare la società e condurla verso un futuro di crescita. Sostenitore della democrazia liberale, lontano dal comunismo e aperto oppositore del fascismo, fu un convinto riformista e denunciò le violenze squadriste».
Martedì 18 alle 17.30, al Teatro Sociale, l’Ordine degli avvocati dedicherà un momento alla storia politica e sociale di Matteotti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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