Castelletti condanna il post di Ashkar: «Contrario ai nostri valori»
Continua a tenere banco in Loggia il caso Iyas Ashkar, il consigliere comunale che aveva pubblicato – e poi rimosso – un post sui social nel quale equiparava la bandiera di Israele a quella nazista.
Nelle scorse ore lo stesso Ashkar aveva chiarito la propria posizione, precisando come la sua intenzione fosse quella di criticare – e non di offendere – Israele: «È stato inopportuno condividere quel post ma non sono antisemita e non lo diventerò mai» le sue parole.
Ora anche la sindaca Laura Castelletti si esprime sulla vicenda. Di seguito la nota emessa nel primo pomeriggio di oggi.
«La recente vicenda che ha coinvolto il consigliere comunale Iyas Ashkar ha sollevato molte, differenti reazioni, sia a livello politico, sia nella comunità bresciana. La condivisione di un post che accosta Israele alla Germania nazista è profondamente sbagliata e contraria ai valori di rispetto e convivenza che Brescia promuove. Questo tipo di linguaggio è inopportuno e inappropriato, specialmente da parte di chi ricopre una carica pubblica.
Condanno fermamente ogni forma di razzismo, antisemitismo e retorica di odio. Il Comune di Brescia, con l'adozione delle linee guida dell'Ihra, votata in Consiglio comunale con voto bipartisan, si è impegnato a combattere tali comportamenti, che non possiamo e non vogliamo tollerare.
Ho chiesto una riflessione profonda al consigliere Ashkar, che con la lettera aperta di ieri ha chiarito la propria posizione, ammettendo di aver sbagliato nella forma e nei modi e domandando scusa per aver turbato la sensibilità di chi si è sentito legittimamente offeso da quel post.
Conosco bene l’integrità del consigliere, che, pur con un pesante coinvolgimento personale, si è sempre battuto per gli ideali in cui crede in modo pacifico e costruttivo.
Ritengo, però, che quanto accaduto debba spingere tutti coloro che fanno politica in questa città a considerare con la massima attenzione l’impatto che le parole e le azioni hanno sul nostro tessuto sociale. Temi di carattere internazionale come la questione israelopalestinese non possono diventare terreno di scontro politico, di divisione e odio in una città in cui il dialogo e il rispetto sono sempre stati la base della convivenza civile.
Ho già manifestato la mia linea in modo chiaro, esponendo la bandiera della pace sulla facciata della Loggia, a ottobre dello scorso anno. Questioni complesse e dolorose come questa devono essere affrontate, e tutti ci auguriamo risolte, nelle sedi internazionali opportune, certo non nel consiglio comunale della nostra città, mettendo in scena un dibattito sterile, che si limita a contrapporre due fazioni.
Ritengo fondamentale, invece, che tutti noi, come amministratori e cittadini, rinnoviamo il nostro impegno a favore della pace, della comprensione reciproca e della difesa dei diritti umani, promuovendo un confronto costruttivo, volto a consolidare i legami tra tutte le componenti della nostra comunità. Il mese dedicato al Festival della Pace è da sempre pensato per essere strumento di approfondimento su questi temi».
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