Caso Eni Nigeria, i pm De Pasquale e Spadaro condannati a 8 mesi

Lo ha deciso il tribunale di Brescia: i due magistrati milanesi non avrebbero depositato atti favorevoli alle difese
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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I pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro sono stati condannati a 8 mesi a Brescia nel processo in cui rispondono di rifiuto di atti d'ufficio per non aver depositato, è l'ipotesi, atti favorevoli alle difese nel processo Eni/Shell-Nigeria che si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati. Lo ha deciso il tribunale bresciano, presieduto da Roberto Spanò.

Il collegio, nel dichiarare i due pm responsabili di rifiuto d'atti d'ufficio, ha concesso le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena con la non menzione. Inoltre li ha condannati al pagamento delle spese in solido con la presidenza del Consiglio da liquidare in separata sede alla parte civile Gianfranco Falcioni, l'ex vice console onorario per l'Italia in Nigeria e tra gli assolti del processo milanese.

Il Tribunale ha accolto la richiesta della Procura rigettando invece la proposta di non concedere la sospensione della pena. Le motivazioni saranno pronte entro 45 giorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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