Caso Cassarà, lo schermidore: «Nego le accuse che mi vengono fatte dalla Procura»
«Nego con fermezza gli addebiti che mi vengono contestati dalla Procura di Brescia e, per tale ragione, confido che verrà al più presto accertata la mia completa estraneità ai fatti». Lo scrive Andrea Cassarà in una nota condivisa con il suo legale Enrico Cortesi che lo difende dall’accusa di tentata produzione di materiale pedopornografico. Secondo la procura di Brescia, che ha chiesto il processo, Cassarà avrebbe tentato di filmare due 16enni mentre si stavano facendo la doccia nello spogliatoio del centro sportivo bresciano San Filippo.
«La sera del 20 ottobre 2023 mi trovavo al centro sportivo San Filippo per l’allestimento di una competizione regionale di scherma – spiega Cassarà – e non ho mai posto in essere la condotta che mi viene contestata, tanto che gli accertamenti tecnici dell’accusa hanno accertato che nel mio telefono non era presente alcun file con contenuto pedopornografico». Prosegue la nota: «Il pm, nonostante l’assenza di ogni tipo di file, ha voluto proseguire le indagini e ora mi contesta il tentativo sulla base di meri elementi indiziari. Fino ad oggi, ho preferito non rilasciare dichiarazioni nel rispetto delle indagini preliminari in corso, nonché nella serena convinzione che il procedimento sarebbe stato archiviato. Così non è stato e, quindi, mi difenderò in tutte le sedi dalle accuse che mi vengono mosse».
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