Case popolari a San Polo: «Come possiamo vivere in queste condizioni?»
Fili elettrici scoperti nella zona dei garage, infiltrazioni dalla terrazza, ballatoi che si allagano ogni volta che piove, acqua che entra dagli infissi. Aggiungiamoci i problemi allo scambiatore di calore, l’antenna tv da riparare e persino le cassette postali mezze rotte. Ce n’è abbastanza per perdere la pazienza, anche perché queste criticità sono annose e non sono mai state risolte nonostante le ripetute segnalazioni.
Gli inquilini del complesso abitativo popolare in via Carpaccio 27, a San Polo, sono da tempo esasperati e ora anche in stato di agitazione, tant’è che hanno sottoscritto una petizione nella quale annunciano addirittura la sospensione del pagamento delle spese condominiali per protestare «contro la mancanza di manutenzione e di risposte da parte degli enti». Ossia da parte dell’Aler, che gestisce l’immobile, e del Comune, che ne è proprietario.
Sopralluogo
Con alcuni inquilini effettuiamo un sopralluogo nello stabile: le «gravi carenze manutentive» di cui si lamenta chi abita in quegli appartamenti sono lì da vedere e le immagini sono più eloquenti di ogni parola.
«Come possiamo vivere in queste condizioni?», ci domandano indicando i buchi nelle canaline e i ferri a vista. Testimonianza dopo testimonianza, i problemi sono stati tutti elencati durante un’assemblea organizzata questa sera dai residenti nella sala dell’oratorio poco distante. A supportarli Umberto Gobbi dell’associazione Diritti per tutti: «Quello che chiedono questi cittadini sono i fatti, le risposte concrete», osserva ricordando le non poche situazioni di fragilità.
Gli allagamenti
«È un vero disastro», riassume la signora Cinzia, portavoce di una ventina di famiglie, prima di fare vedere con il suo telefonino un video sugli ultimi allagamenti all’assessore comunale Marco Fenaroli e a Luigi Troina dell’Aler, che non si sono sottratti a un confronto sicuramente costruttivo.
Nella sala erano presenti pure inquilini di altri condomini popolari del quartiere, come il Raffaello e il Michelangelo, tutt’altro che immuni da difetti. «Edificazioni come questa in via Carpaccio - sottolinea Fenaroli - hanno una cinquantina d’anni, ora stanno cominciando a dare problemi. Mi impegno a riferire ai miei colleghi in Giunta che si occupano di Casa e di Lavori pubblici affinché si agisca al più presto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Non lontano da qui, in via Giotto, abbiamo risolto il problema con un intervento massiccio e straordinario. Lo stesso che probabilmente è necessario anche in questo caso».
Proposte di soluzioni arriveranno anche dal Consiglio di quartiere, come garantisce il presidente Maurizio Frassi, che ha chiesto tuttavia agli inquilini di valutare con attenzione lo sciopero delle spese condominiali, definito un’arma «a doppio taglio». «La morosità è già elevata, non è il caso di aggravare la situazione», aggiunge Troina, che ha preso nota su un taccuino di tutte le problematiche esposte e ha promesso di riportarle a chi di dovere. Al termine dell’assemblea il clima, inizialmente infuocato, è più disteso: «Ci hanno ascoltati - dicono tra il pubblico - ora attendiamo che si passi dalle parole ai fatti».
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