Casa della Comunità a Rovato, tramontata l’idea di realizzarla in paese
«Un nuovo ospedale. A Chiari». Firmato: Tiziano Alessandro Belotti, sindaco di Rovato. Il primo cittadino, dopo una lunga battaglia (dall’esito negativo) per portare la Casa della Comunità nella cittadina, ora rilancia la palla della sanità nell’Ovest Bresciano nel campo avversario.
Da tempo Belotti insiste sulla necessità di fornire un servizio sanitario all’altezza per un’area vasta che, complessivamente, ammonta a circa 200mila residenti. «Il nostro territorio - è il mantra di Belotti - ha bisogno di un nuovo e moderno ospedale in sostituzione di quello vecchio di 120 anni di Chiari. Da realizzare ancora nel Comune di Chiari: così, togliamo dal tavolo ogni questione campanilistica».
Una posizione opposta rispetto a quella che, fino a pochi anni fa, aveva spinto Belotti a reclamare più considerazione per i 20mila rovatesi, che, considerando scuole, luoghi di lavoro e servizi, raddoppiano durante una normale giornata feriale.
Il cambio, per Belotti, si spiega con il fatto che «le condizioni al contorno (le persone) sono finalmente cambiate e il tema ha già avuto un suo sviluppo e una sua accelerazione per merito della nuova dirigenza» dell’Asst Franciacorta, guidata da gennaio 2024 da Alessandra Bruschi. «Una professionista di altissimo livello che conosce molto bene il nostro territorio, essendo nata a Chiari e avendo frequentato il liceo di Rovato».
La proposta
L’idea di Belotti è quella di spostare l’attuale Mellini fuori dal centro storico clarense, «visto che l’azienda sanitaria di Franciacorta ha in proprietà un grande terreno di 70mila metri quadrati a sud di Chiari, che affaccia direttamente sulla nuova BreBeMi: ecco spiegato perché non si pone il problema della nuova localizzazione. Che è già perfetta di suo e che lo rende facilmente raggiungibile da tutto il circondario, Rovato e Franciacorta compresi, oltre che verso la Bergamasca, in direzione di Romano di Lombardia».
In mezzo, però, c’è un dettaglio: i circa 300 milioni di euro che l’operazione richiederebbe. Per Belotti, però, i fondi sono un falso problema: «Non è possibile, a questo punto, dissipare un’occasione e non più rinviabile nel tempo. I soldi, anche se tanti, non sono l’elemento discriminante. Bisogna solo crederci convintamente. E perseverare». Secondo Belotti, infatti, «amministratori locali e dirigenza sanitaria sembrano ormai essere d’accordo sull’operazione. Questa condivisione è l’elemento fondamentale». Ora tocca a Chiari e Asst Franciacorta rispondere.
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