Carpenedolo ricolloca la lapide del partigiano Baronchelli
Un salto nel passato per valorizzare il presente. L’associazione «Casa del popolo 1956» ha deciso di ricollocare la pietra commemorativa di Amilcare Baronchelli, martire per la libertà. E lo fa in un giorno ad hoc, quello della Liberazione. La cerimonia è in programma oggi alle 16.30 nella strada che porta il suo nome durante le celebrazioni per il 25 Aprile, dopo la Messa in suffragio celebrata alle 15 nella chiesa parrocchiale e l’omaggio al monumento dei Caduti.
E non poteva esserci data migliore per riaccendere i fari su un martire per la libertà: comandante partigiano della Settima brigata Matteotti, Amilcare, nato a Carpenedolo nel febbraio 1922, difese sino all’ultimo istante i suoi ideali, prima di essere torturato e trucidato dai fascisti con altri 9 compagni (Arnoldo Bellini, Angelo Bruno Cocca, Luigi Cocca, Teodoro Copponi, Pierre Lanoy, Alfredo Poli, Gaetano Resa, Domenico Signori e Ferruccio Vignoni) a Cesane di Provaglio Val Sabbia il 4 marzo 1945.
E, pur giovane (aveva solo 23 anni) lasciò un segno indelebile per l’amata patria: «Abbracciamoci tutti - disse in punto di morte - e che i nostri baci volino sulle labbra dei nostri genitori. Viva l’Italia». Per tale esempio di coraggio, la via principale della cittadina bassaiola fu quindi dedicata a lui, così come la lapide in suo ricordo venne collocata - su iniziativa della Giunta del sindaco Girolamo Ravera - in bella vista nel 1946 sulla facciata del municipio. Scalzata successivamente, per un po’ se ne persero le tracce, fino a quando non fu ritrovata e riposta nel museo «L’angolo dei ricordi» sotto la custodia del compianto Lorenzo Desenzani. Fu Giacomina, la sorella di Amilcare, con il sodalizio presieduto da Gabriella Bresciani e l’Amministrazione comunale, ad impegnarsi per riconsegnare alla comunità la targa in onore dell’amato fratello. Un obiettivo portato felicemente a termine.
Carlo Lodetti
Così torna alla luce del sole uno dei simboli della Resistenza, da seguire per il domani. E lo stesso discorso vale per Carlo Lodetti, la cui figura viene approfondita da Federica Barone nell’incontro di sabato 27 alle 17 a palazzo Laffranchi, dove il professor Roberto Tagliani e Lucio Pedroni - rispettivamente presidente della Federazione italiana Volontari della libertà e presidente provinciale Anpi - ne tratteggeranno la figura, parlando anche della Battaglia di Bedizzole, nel corso della quale Lodetti perse la vita.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.