Carmine e movida, anche per i giovani mancano quiete e sicurezza
Per i giovani residenti ed esercenti del Carmine la quiete pubblica, il rispetto degli spazi pubblici, la sicurezza e il decoro urbano nel quartiere sono un problema - un po’ a sorpresa più che per gli altri. Quantomeno è quanto emerge dalla relazione conclusiva del progetto «Al di là della notte», affidato alla cooperativa «Il Calabrone».
La ricerca «Focus on Carmine», curata dal Centro Studi Socialis, è stata distribuita in 1.800 copie tra gli abitanti, ma sono stati raccolti solo 173 questionari. E nonostante la percentuale sia residuale (ha risposto solo l’8,7% degli abitanti) emerge un pezzo del sentimento comune vissuto quotidianamente nel quartiere.
I punteggi
In una scala da 1 a 6 (laddove 1 equivale a «per nulla soddisfatto» e 6 a «completamente soddisfatto»), uno degli aspetti più critici riguarda proprio la quiete pubblica che registra punteggi mediamente bassi in tutte le fasce d’età (1,95 in totale), ma con una leggera crescita della soddisfazione per gli over 65 (2,10). E il dato interessante è che i punteggi più bassi si registrano proprio nella fascia di età più giovane (1,81). Il rispetto dei beni e degli spazi pubblici registra allo stesso modo valutazioni basse (1,84 in media), con il dato più negativo nella fascia 30-65 anni (1,74). Anche il senso di decoro urbano non ottiene punteggi elevati (2,02 in media), a indicare una percezione di scarsa cura degli spazi comuni.
Anche sulla sicurezza - tema centrale del dibattito politico degli ultimi mesi - si dicono meno soddisfatti i più giovani (2,20) e gli adulti (2,24), mentre cresce tra gli over 65 (2,71). «La percezione di quiete e sicurezza sembra variare con l’età - si legge nella relazione -, ma non come ci si potrebbe aspettare: i più giovani, pur essendo generalmente considerati meno sensibili a questi aspetti, esprimono livelli di soddisfazione più bassi rispetto agli anziani».
Un fenomeno che potrebbe dipendere dal fatto che le generazioni più giovani tendono a vivere il quartiere più nelle fasce orarie serali e notturne e quindi a sperimentare esperienze diverse rispetto alla popolazione residente più anziana.
Le attività commerciali (tra i servizi più utilizzati nel quartiere) e i servizi culturali ottengono punteggi medi simili (2,86), con una soddisfazione leggermente maggiore tra gli adulti e gli anziani rispetto ai più giovani. Uno dei punti di forza del quartiere resta comunque la socializzazione.
Tutte le fasce d’età valutano infatti positivamente le relazioni di vicinato (3,03 in media), con un punteggio più alto per gli over 65 (3,16), segno di una rete sociale valida tra i residenti più anziani, considerando anche il fatto che si tratta di persone che abitano il quartiere da diversi anni. Tuttavia, si legge nel report, «i luoghi di aggregazione e socializzazione ottengono una valutazione più bassa (2,40) in particolare e inaspettatamente tra i più giovani (2,17), suggerendo che, pur esistendo un discreto senso di comunità (2,69) potrebbe esserci una carenza di spazi fisici adeguati per favorire l’incontro tra i residenti, specialmente per le fasce più giovani».
Il bilancio
Insomma, pur non essendo completamente attinente alle stratificazioni sociali del quartiere, «Focus on Carmine» - come ribadito ieri sera nell’incontro organizzato al «Carme» - può essere un utile strumento di collaborazione tra cittadinanza e amministratori.
All’assemblea «Fare città e costruire partecipazione» hanno partecipato circa 60 residenti che hanno potuto scoprire i dati della ricerca analizzata dalla sindaca Laura Castelletti e dall’assessore alle Attività produttive Andrea Poli. La meta finale è duplice: un modello di gestione, prevenzione e contrasto dei comportamenti impropri legati alla movida e un «Piano di gestione della notte», finalizzato allo sviluppo coerente e conciliato con le necessità sociali.
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