Carceri sovraffollate, Canton Mombello è terzo in Italia: ora arriva l’AI

La casa circondariale di Brescia è dietro al San Vittore di Milano e al carcere di Foggia
Il carcere in via Spalto San Marco - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il carcere in via Spalto San Marco - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Con un tasso di sovraffollamento al 132%, le carceri in Italia alzano sempre di più la drammatica asticella dei record negativi. Su oltre 62mila detenuti (46.910 sarebbe il numero massimo consentito), circa 19mila potrebbero uscire da dietro le sbarre beneficiando delle misure alternative e ora, su questo fronte, arriva una nuova proposta per svuotare gli istituti.

Novità

«Se il principale ostacolo è la burocrazia – sostiene Irma Conti, del collegio del Garante nazionale dei detenuti – una soluzione potrebbe essere l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella fase ricognitiva sulle istanze per le istruttorie finalizzate alle misure alternative e alla scarcerazione».

Si tratta di un'idea che punta ad introdurre negli uffici dell'esecuzione penale, in carico ai tribunali di sorveglianza e agli uffici di esecuzione penale esterna, i nuovi sistemi di algoritmi evoluti che sostituirebbero il lento lavoro delle pratiche manuali, calcolando in poco tempo i residui di pena e vari parametri che stabilirebbero le eventuali scarcerazioni.

Insomma una rivoluzione digitale che segnerebbe un passo completamente diverso sul fronte della Giustizia nelle carceri, che registrano il maggiore tasso di sovraffollamento in Lombardia, Puglia, Veneto e Molise, mentre il fenomeno è più basso in Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta.

La situazione

L'istituto più sovraffollato, con un tasso del 214%, è San Vittore a Milano, seguito dalla casa circondariale di Foggia e da quella di Brescia Canton Mombello mentre a Regina Coeli, a Roma, la percentuale arriva al 185%. In questo contesto, i ristretti in attesa di giudizio sono il 24,6%. Sono invece 95.813 le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale «di tipo non detentivo» (+10%).

Secondo l'ultimo report del Garante nazionale, basato sui numeri del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, dall'inizio del 2025 si sono registrati complessivamente 53 decessi negli istituti: 12 suicidi (l'età media dei soggetti che hanno compiuto il gesto è di 41 anni, quasi tutti di sesso maschile), undici morti per cause da accertare e trenta per cause naturali. 

Istituti minorili

Non va meglio negli istituti minorili. In quello di Roma a Casal del Marmo, al 28 febbraio scorso, c'erano 67 ragazzi «a fronte di una capienza massima di 57 posti», spiegano i garanti delle persone private di libertà della Regione Lazio nell'ambito della mobilitazione nazionale indetta dalla conferenza nazionale dei Garanti. La maratona per accendere i riflettori sull'emergenza ha fatto tappa in diverse regioni. In Campania l'indice di sovraffollamento è del 134%

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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