«Troppi disagi»: gli studenti al Capirola di Ghedi scioperano
![Il Capirola di Ghedi - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h3m69iulr7bgh0cl8g/0/il-capirola-di-ghedi.webp?f=16%3A9&w=826)
Anche se a singhiozzo (alcune classi sì, altre no, altre ancora a metà), ieri gli studenti del Capirola di Ghedi hanno disertato le lezioni. Sciopero. Pratica, questa, che negli anni Settanta, quando i fumi del Sessantotto ancora incombevano, era usuale quanto oggi gli scioperi del trasporto pubblico. Col tempo queste serrate si erano poi sopite, anche perché spesso la protesta era motivata dal desiderio di fare un giorno di vacanza.
Lo sciopero di ieri non appartiene a questa goliardica categoria: gli studenti, insomma, avevano buone ragioni per protestare. È che da tempo l’edificio palesa alcuni disservizi. Del riscaldamento a macchia di leopardo (in alcune zone fa troppo caldo, in altre si gela) abbiamo già detto. E poi ci sono i bagni, molti dei quali sono off limits, e soprattutto l’impianto elettrico.
Protesta motivata, dunque. Non come quella volta che, sempre al Capirola, ma a Leno, l’intero istituto decise di scioperare. Capito che era solo un pretesto per un giorno di vacanza, la preside Ermelina Ravelli comminò agli studenti una sospensione collettiva. La notizia, con annesse critiche alla preside, accusata di essere autoritaria e financo tirannica, finì su tutti i giornali. Come sempre, Ravelli se ne fece un baffo e tirò dritta.
Disservizi
Ma, torniamo allo sciopero di ieri. «Nel volgere di alcune settimane - dice il dirigente Gianmarco Martelloni - ci sono stati alcuni disservizi: salti di corrente, mancate accensioni del riscaldamento e il malfunzionamento di uno scarico, che ha portato a chiudere qualche bagno temporaneamente. L’unico problema di complessa risoluzione riguarda l’impianto elettrico: dopo una nostra ulteriore richiesta (formulata, per ironia della sorte, qualche ora prima di venire a conoscenza dell’iniziativa studentesca), Provincia e Comune (per il quale si è speso in prima persona il sindaco Federico Casali) si sono attivati in modo efficace».
Quanto allo sciopero, «non c’è stata alcuna forma di protesta: gli studenti che hanno aderito (poco meno di un terzo) si sono limitati a non presentarsi a scuola. Se la finalità dell’adesione fosse stata quella, più che condivisibile, della sensibilizzazione in merito ai disagi, mi sarei aspettato qualche segno visibile».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
![Icona Newsletter](/_next/image?url=%2F_next%2Fstatic%2Fmedia%2Fnewsletter-icon.1124b59b.png&w=384&q=75)
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.