Brescia, Agenda 2050: è l’ora del confronto con i cittadini

Programmazione condivisa sui temi di creatività, economia, ambiente e inclusività
Una veduta di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Prende il via la fase di ascolto, dialogo e confronto con la città – in ogni sua componente – che porterà alla stesura condivisa dell’Agenda Urbana 2050. La prima fase, quella di strutturazione del documento, è partita lo scorso luglio ed ha portato alla costituzione del «Laboratorio Brescia 2050», coordinato dall’architetto Valerio Barberis, che vede lavorare fianco a fianco l’Ufficio di piano del Comune, Urban center, il Tavolo di coordinamento intersettoriale e la Fondazione Campus edilizia. «Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica, Michela Tiboni – è quello di confrontarci per capire insieme alla comunità dove pensa che si collocherà Brescia nel medio e lungo periodo».

In ascolto

Per la sindaca Laura Castelletti l’Agenda rappresenta infatti «uno strumento di visione condivisa per immaginare la crescita e lo sviluppo della città, dando concretezza all’idea di Brescia la tua città europea». Da qui il programma di incontri con le diverse anime del territorio, dai cittadini e i Cdq alle associazioni del Terzo settore, dal mondo economico a quello professionale che saranno ascoltate tra febbraio e maggio.

A partire da luglio si procederà con la stesura vera e propria dell’Agenda che sarà pronta per fine anno. Urban center ascolterà cittadini, Cdq e associazioni (il primo appuntamento è il 12 febbraio nella nuova sede di via San Faustino); compito del Tavolo intersettoriale sarà quello di costruire una mappatura di tutti i progetti proposti e azioni messe in atto, ascoltando anche giunta, consiglio comunale e altre istituzioni del territorio e pure le società partecipate.

Le missioni

Il Laboratorio Brescia 2050 avrà uno sguardo speciale rivolto alle nuove generazioni con «Officina giovani, che prevede l’elaborazione di attività e workshop per coinvolgerli nella predisposizione della loro visione di città del futuro». Questo muovendosi nell’ambito di quattro «missioni – ha continuato Tiboni – : cultura, lavoro, sostenibilità e insieme, con una trasversalità e interconnessione dei concetti sottesi cui stiamo lavorando». La prima missione riguarda la creatività, il lascito culturale della storia e del patrimonio artistico e molte altre espressioni. La seconda è relativa ai settori economici e alle loro declinazioni, dal commercio alle professioni. Terza missione è inerente i temi ambientali, come le conseguenze della crisi climatica sulle città. Infine la missione «insieme» tocca i temi della cura, dell’inclusione, della costruzione di comunità coese. «Ogni missione – ha continuato Tiboni – incide sulle altre; sono quattro raggi di una stessa ruota che deve girare armoniosamente».

Verso lo sviluppo

L’obiettivo di sviluppo sostenibile che l’Onu aveva fissato al 2030 con facilità sarà spostato al 2050, così come il Green deal europeo: «Le aree urbane – ha dichiarato il coordinatore del Laboratorio, Barberis – dovranno affrontare sfide immense. Brescia è l’unica città in Italia a coinvolgere la comunità nel costruire la sua visione di città per coordinare le politiche urbane». L’Agenda servirà anche a dare indirizzi su altri piani, come quello di governo del territorio, Pgt, «per capire su cosa puntare per il prossimo sviluppo urbano» ha aggiunto Elena Todeschini responsabile del Settore Pianificazione Urbanistica. «Questo strumento – ha concluso la sindaca Castelletti – non si fermerà a fine anno perché è dinamico, serve per accompagnare i cittadini a non aver paura delle trasformazioni di una città in continua evoluzione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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