C’è stata una grossa esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano

È di almeno 2 morti, 26 feriti e 3 dispersi il bilancio provvisorio dell’incidente di questa mattina in provincia di Firenze
L'esplosione ha devastato lo stabilimento di Calenzano - Foto Facebook/Comune di Calenzano
L'esplosione ha devastato lo stabilimento di Calenzano - Foto Facebook/Comune di Calenzano
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È di 2 morti, 26 feriti e 3 dispersi il bilancio provvisorio della grossa esplosione che questa mattina è avvenuta nello stabilimento Eni a Calenzano (Firenze). I Vigili del Fuoco stanno operando per domare le fiamme che sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi.

Allertati tutti gli ospedali e pronto soccorso del territorio. «Ancora in corso i soccorsi» spiegano dalla prefettura che ha riunito il Ccs, il Centro coordinamento soccorsi, che viene attivato da pianificazione nel caso di eventi che riguardino industrie a rischio di incidenti rilevanti, come appunto è il sito Eni.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, sarebbe esplosa una cisterna.

Il racconto del ferito

«Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava ci avesse attraversato un tuono». Sono le parole di uno dei feriti in seguito all'esplosione. L’uomo, 50 anni, si trovava nel suo ufficio a circa 100 metri dal luogo dell'esplosione. Si tratta di uno dei cinque feriti che sono stati trasportati direttamente da lì al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano di Prato. Nessuno di loro ha subito ferite gravi, ma solo tagli e traumi apparentemente riassorbibili in pochi giorni. «Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi. L'esplosione – racconta il testimone ferito – è stata così forte da farci saltare per diversi metri all'interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito: è stata l'esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito».

Le testimonianze dalle aziende vicine

«Abbiamo udito un'esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra». È la testimonianza di alcuni operai che lavorano nelle aziende accanto all'area Eni. «Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il boato ora sento poco» racconta un corriere di una ditta di trasporti che ha la sede vicina al luogo dell'esplosione.

L’allerta

Al momento si raccomanda alla popolazione di non avvicinarsi al luogo dell'incidente e di trovare riparo in un luogo chiuso, oltre a tenere porte e finestre chiuse e spegnere gli impianti di climatizzazione. In un raggio di 5 km dallo stabilimento è stato inviato il messaggio del sistema di allerta nazionale It-Alert. È la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale. Il Dipartimento della Protezione Civile continua a seguire in costante contatto col territorio l'evolversi della situazione.

Lo stabilimento

Lo stabilimento di Calenzano svolge attività di ricezione ricezione, deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio (kerosene). Tali prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati con la Raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell'invio alle pensiline di carico delle autobotti.

Un'enorme colonna di fumo sullo stabilimento Eni di Calenzano
Un'enorme colonna di fumo sullo stabilimento Eni di Calenzano

È quanto emerge dalle informazioni sul sito Eni di Calenzano tratte dalla scheda dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). La gestione delle operazioni di riempimento dei serbatoi e di carico delle autobotti – è riportato dalla descrizione sintetico dell'Ispra – viene effettuata tramite una sala controllo. Nello stabilimento, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati sono dislocate le seguenti principali aree di lavoro: parchi serbatoi; pensiline di carico autobotti (ATB); sale pompe; impianto antincendio; terminale di arrivo dell'oleodotto; impianti di misurazione fiscale; impianti di recupero vapori dalle pensiline di carico ATB; impianto di trattamento acque; cabine elettriche, impianti elettrici e strumentazioni varie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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