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Calcinato, approvata la convenzione ecologica con Gedit

La Redazione Web
L’accordo, previsto dal Piano di governo del territorio, prevede un contributo di quasi 20mila euro da destinare a iniziative ambientali o sociali. Da parte del Comitato Cittadini polemiche riguardo l'assenza di comunicazione
La Gedit di Calcinato - © www.giornaledibrescia.it
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Il Comune di Calcinato ha approvato lo schema della convenzione ecologica con Gedit spa, titolare dell’impianto di trattamento rifiuti in via Cavicchione di Sopra. L’accordo, previsto dal Piano di governo del territorio, è un passaggio obbligato in seguito al via libera provinciale alla variante sull’impianto e prevede un contributo di 19.440 euro da destinare a iniziative ambientali o sociali.

Il progetto

La convenzione è una condizione posta dal Pgt e inserita tra le prescrizioni del titolo edilizio urbanistico necessario all’avvio dei lavori. Gedit, infatti, ha ottenuto nel 2024 dalla Provincia l’autorizzazione a una variante sostanziale al proprio impianto: il progetto prevede la realizzazione di una nuova linea per la produzione di combustibile solido secondario da rifiuti non pericolosi (Css) e un intervento di landfill mining sull’ex discarica Gabeca, destinato al recupero dell’area per usi diversi da quelli a discarica.

Il valore della compensazione economica è stato definito tramite un modello econometrico affidato a un consulente esterno, incaricato dal Comune, che ha calcolato l’importo in base agli impatti diretti e cumulativi dell’impianto sul territorio.

Controversie

A contestare la convenzione è il Comitato Cittadini, che lamenta l’assenza di comunicazione pubblica su un tema ritenuto particolarmente impattante. «Quando si tratta di interventi visibili, come marciapiedi o raccolta rifiuti, l’Amministrazione comunica. Su operazioni meno evidenti, come questa, non si dice nulla», si legge in una nota.

Il comitato giudica l’accordo «inadeguato», soprattutto dal punto di vista economico. «Si parla di compensazione per impatti ambientali e sulla salute, ma in base a quali dati?» domandano, sottolineando la necessità di maggiore trasparenza e garanzie più solide per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

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