Caffaro, Castelletti: «Ora si sblocchi la nomina del commissario»

La Redazione Web
La sindaca sulla decisione della Cassazione: «Notizia importante, chi inquina paga. Chiederò al ministero un Tavolo operativo per i risarcimenti ai privati»
"Caffaro, si nomini il commissario"
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LivaNova, la multinazionale che ha inglobato Sorin (ex Snia), dovrà risarcire Brescia con 250 milioni di euro per l’inquinamento sprigionato dalla produzione della vecchia Caffaro. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione: «Una notizia importante, che innanzitutto ribadisce un concetto fondamentale, ma non scontato: chi inquina paga» sottolinea in una nota la sindaca Laura Castelletti. «Dopo anni di impegno e lavoro da parte del Comune, la bonifica della Caffaro è ormai instradata e dovrebbe entrare nel vivo entro la fine di marzo. Per noi ora, però, è fondamentale non rimanere nel limbo dell’assenza del commissario straordinario (Mauro Fasano, ndr), il cui mandato, scaduto, non è stato ancora rinnovato».

La nomina

A tal proposito, Castelletti riferisce di essersi confrontata «sia direttamente con il presidente della Regione Fontana, sia con il ministro Pichetto Fratin, attraverso l’onorevole Benzoni. La nomina, già firmata dai ministri competenti Pichetto Fratin e Giorgetti, è ferma alla bollinatura della ragioneria di Stato, ma va immediatamente sbloccata, perché il commissario deve proseguire con il suo lavoro e questi ritardi gli impediscono di farlo».

Le risorse

C'è poi il tema delle risorse, che per la sindaca devono restare «sul territorio, perché l'inquinamento causato dalla Caffaro non si ferma al confine dell'azienda, ma, come sappiamo bene, tocca aree agricole, orti e giardini privati». Le persone direttamente coinvolte, ribadisce Castelletti, hanno diritto a un risarcimento: «Come? Va trovata una strada tecnico legislativa, in sinergia con il governo e la Regione. Chiederò al ministero un Tavolo operativo per valutare, insieme anche a Regione, qual è il modo migliore per garantire questi fondi alla nostra città. Il ministro, a mezzo stampa, ha già aperto su questo tema e sono certa che avrà la volontà di trovare una soluzione».

Il sito Caffaro di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Il sito Caffaro di Brescia - © www.giornaledibrescia.it

Il capogruppo Omodei

Anche per Roberto Omodei, capogruppo del Pd in Loggia, «è fondamentale che le risorse derivanti dalla sentenza non siano riassorbite nel bilancio ministeriale a ristoro di quanto già stanziato per avviare la bonifica nel sito industriale, ma vengano utilizzate per proseguire l’operazione di risanamento ambientale».

Quanto al tema delle aree private, secondo Omodei è tempo di pensare «ad una sorta di “Legge Caffaro” che superi le criticità normative che oggi rendono difficoltosi e problematici gli interventi. Noi ci siamo e confidiamo nella disponibilità della maggioranza al governo e dei suoi rappresentanti locali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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