Bresciani a Valencia: «Situazione catastrofica»
Sono otto gli studenti dell’Università degli Studi di Brescia bloccati in queste ore nell’alluvione di Valencia. I giovani bresciani, probabilmente del corso di economia e gestione aziendale, si trovavano nella cittadina spagnola per il progetto di Erasmus + con la Universitat de Valencia. Ma in modo del tutto imprevedibile, si sono ritrovati coinvolti nella più grande alluvione che abbia colpito negli ultimi tempi un Paese dell’Europa meridionale.
A fronte di una situazione catastrofica – con interi quartieri della città catalana ricoperti dal fango, migliaia di sfollati e di persone che stanno cercando rifugio, danni a nove zeri – è comprensibile l’apprensione delle famiglie e dell’ateneo per gli otto universitari bresciani in trasferta a Valencia.
Apocalipsis en Valencia
— EL MUNDO (@elmundoes) October 31, 2024
92 muertos y todas las alertas sobrepasadas https://t.co/6Qg9BMg049
«Ci siamo attivati subito per contattare tutti gli uffici dell’Università di Valencia, avere aggiornamenti sulla situazione e avere ragguagli per quanto riguarda l’ateneo e i nostri ragazzi». A parlare è Elisa Fontana, addetta stampa dell’Università degli Studi di Brescia.
Lo stabilimento Flos
Tanta preoccupazione fin dalla mattinata anche negli uffici della storica azienda bresciana Flos, leader nella produzione di lampade di design il cui stabilimento spagnolo non è sfuggito all’alluvione. L’impianto si trova proprio nel «polìgono» di Ribarroja», una delle aree più colpite dall’impressionante fenomeno meteorologico.
«Tutta la zona industriale dove si trova la nostra azienda è completamente allagata – racconta rammaricata Donatella Matteoni, global Pr manager di Flos –. Non si può più accedere allo stabilimento, le porte sono bloccate e l’interno è pieno di acqua. Tutte le auto dei dipendenti sono andate distrutte, portate via dalla corrente o schiacciate da altre macchine. È una situazione drammatica».
Alcuni dei dipendenti sono rimasti intrappolati per lunghe ore dentro lo stabilimento, senza luce e in condizioni di totale disagio. «Parte del personale è rimasto bloccato all’interno dello stabilimento per ore perché non si riuscivano ad aprire le porte a causa dell’enorme massa d’acqua all’esterno – continua Matteoni –. Per fortuna, nonostante la situazione molto critica, tutti sono riusciti a uscire e nessuno è rimasto ferito».
Danni e preoccupazione. Tanta però la preoccupazione per le conseguenze: «Non ne conosciamo ancora l’entità precisa, ma di certo si parla di danni ingenti. Non solo per la merce o il magazzino in sé, ma soprattutto perché lo stabilimento si dovrà fermare per un certo periodo. È una situazione sconcertante».
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