Soccorso in montagna, interventi aumentati del 7%

Nel 2024, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti i morti: 17 contro 21
Il soccorso alpino
Il soccorso alpino
AA

Crescono gli interventi di soccorso in montagna della Quinta delegazione bresciana: se nel 2023 erano stati 275, lo scorso anno sono saliti a 294, il 7% in più. Di contro, calano però le persone decedute quando si trovavano in quota: nel 2024 sono state 17, ovvero una media di una e mezza al mese, mentre l’anno precedente erano state 21. Si è trattato sia di incidenti in montagna (cadute, scivolamenti, in parete) in estate e in inverno, sia di accadimenti in forra o per altre cause, come malori o simili.

Le richieste

In tutto le persone soccorse dai volontari della Quinta delegazione sono state 311, con anche tredici ricerche di persone disperse. Si è trattato, per la stragrande maggioranza, di cittadini italiani (284) e due volte su tre erano maschi (235). Le principali cause degli incidenti sono dovute a una caduta quasi una volta su tre (ovvero per 117 volte in tutto).

Ma c’è ancora troppa gente che si avventura in quota senza essere preparata fisicamente, mentalmente e tecnicamente (27 i casi di soccorso in montagna per incapacità di procedere nel cammino e 23 per perdita orientamento, ai quali vanno aggiunti 8 casi di persone sfinite). Le altre cause minori sono la scivolata (15 volte), il ritardo (14), il maltempo (7), la precipitazione (6 casi) e la caduta sassi e scivolata su neve (5). In quasi un caso su tre si è trattato di escursionisti (127) o di alpinisti (37 volte) e di persone in ferrata (17); gli altri erano persone in sella alla mtb, scialpinisti o in alpeggio. In estate ci sono stati anche nove casi di cercatori di funghi e quattro cacciatori.

Aspiranti soccorritori

Nei giorni scorsi al Passo del Tonale si sono svolte le prove per le selezioni degli aspiranti soccorritori alpini. Una settantina i partecipanti – provenienti da tutta la Lombardia – con la supervisione di otto istruttori regionali del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico lombardo).

Condizioni

Le condizioni meteorologiche non ottimali hanno complicato la due giorni di selezioni, ma non hanno impedito di completare tutte le attività previste: prove di sci in pista e fuori pista, prove di salita a tempo con gli sci, prove tecniche di sci d’alpinismo e prove di ghiaccio e roccia.

L'esercitazione degli aspiranti soccorritori
L'esercitazione degli aspiranti soccorritori

Gli aspiranti soccorritori che hanno superato tutte le prove cominceranno l’attività addestrativa specifica prevista dal Cnsas per diventare Osa (operatore di soccorso alpino) oppure Ots (operatore tecnico sanitario).

Quella del Passo del Tonale è stata la prima attività di verifica del livello tecnico e alpinistico dei presenti; la prossima sarà tra un paio di settimane, in Valmalenco, per testare soprattutto la capacità di movimentazione su roccia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.