Cronaca

Treno a idrogeno, Del Bono: «Troppi svantaggi»

Barbara Fenotti
Il Partito Democratico lombardo attacca la scelta della Regione: «A fronte di un investimento di oltre 400 milioni di euro, avremo lo stesso pessimo servizio di prima»
Il treno a idrogeno presentato a Rovato - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il treno a idrogeno presentato a Rovato - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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A Rovato era da poco terminata l’inaugurazione in pompa magna del primo treno a idrogeno d’Italia quando nella sede provinciale del Pd di via Risorgimento il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Emilio Del Bono, argomentava le ragioni del perché «questo progetto presenta più svantaggi che vantaggi».

Presenti anche la consigliera regionale Miriam Cominelli e Simone Negri, consigliere a Palazzo Lombardia e capogruppo della commissione Trasporto pubblico, che hanno sostenuto le medesime ragioni dell’ex sindaco di Brescia. Quando era primo cittadino, Del Bono aveva avviato un dialogo con l’allora presidente della Regione Roberto Maroni per lo sviluppo di un progetto incentrato su una serie di investimenti lungo la tratta Iseo-Castegnato-Brescia. L’obiettivo era dare vita a un «treno suburbano» che avrebbe dovuto garantire passaggi più frequenti e tempi di percorrenza ridotti rispetto a quelli attuali.

Obiettivi

«Nel novembre 2020 questo progetto è sparito dai radar di Regione – spiega Del Bono – ed è stato soppiantato da quello dei treni a idrogeno». Una operazione che il Pd bresciano non ha mai condiviso e sulla quale in più di una occasione ha puntato i riflettori, spiegando le ragioni del «no».

«Non stiamo contestando la bontà o meno dell’idrogeno – è stata la premessa degli amministratori del Pd –, quanto il fatto che, a fronte di un investimento di oltre 400 milioni di euro, avremo lo stesso pessimo servizio di prima: dal punto di vista del trasporto pubblico il vantaggio sarà, perciò, nullo per chi prende il treno, senza contare che continueremo ad avere lo stesso numero di auto private in viaggio verso la città».

Cominelli, Del Bono e Negri © www.giornaledibrescia.it
Cominelli, Del Bono e Negri © www.giornaledibrescia.it

Il senso è questo: «Se l’obiettivo, come ribadito anche questa mattina durante l’inaugurazione, è dare vita a un servizio sostenibile e di altissima qualità – prosegue Del Bono –, partiamo già con il piede sbagliato».

Dubbi

Le ragioni del disappunto del Pd non sono solo di natura logistica e ambientale. «Ci è stato detto che gli impianti di stoccaggio e produzione dell’idrogeno realizzati a Brescia, Iseo e Edolo hanno anche l’obiettivo di far nascere una filiera industriale – proseguono Del Bono, Cominelli e Negri –, ma ci domandiamo come ciò sia possibile, dato che l’idrogeno prodotto sarà appena sufficiente ad alimentare il treno».

Infine i consiglieri regionali affrontano il tema di natura economica, nello specifico «gli incredibili costi di gestione del treno a idrogeno: parliamo di 9 milioni, il triplo rispetto a ora». In più «Trenord dovrà pagare il noleggio dei 14 treni alla società che li ha acquistati: ciò significa che il costo complessivo di gestione di parte corrente annuo passerà da 3 a 24 milioni e questo a fronte dello stesso servizio e del medesimo numero di passeggeri di oggi». Una «follia», secondo Del Bono, se si considera che «l’intera rete dei bus della provincia di Brescia è finanziata dalla Regione con poco più di 50 milioni di euro con la differenza che trasporta milioni e milioni di passeggeri».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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