Quaranta olmi sono stati tagliati abusivamente alle Torbiere

Veronica Massussi
Gli alberi, di svariate decine di anni ma sani, sono stati poi scaricati in un canale vicino. L’ente: «Pronti a denunciare»
Le piante rase al suolo e scaricate in un canale vicino - © www.giornaledibrescia.it
Le piante rase al suolo e scaricate in un canale vicino - © www.giornaledibrescia.it
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Quaranta olmi sani e di svariate decine di anni sono stati tagliati abusivamente nei pressi delle Lamette, una zona tutelata della Riserva naturale Torbiere del Sebino.

Quest’area al confine con il lago, tra Clusane d’Iseo e Iseo, è microcosmo di biodiversità, rifugio e area di riproduzione per numerose specie di anfibi, già minacciati dalla perdita di habitat naturale, ma soprattutto è l’unico sito di nidificazione delle specie protette dell’airone rosso e del falco di palude.

A scoprire il taglio abusivo delle piante sono state le Guardie ecologiche volontarie che lo hanno subito segnalato all’ente gestore della Riserva. «Purtroppo non sappiamo chi sia stato. Faremo denuncia ai Carabinieri forestali» annuncia il direttore Nicola Della Torre.

Il filare di alberi, dopo essere stato raso al suolo, è stato scaricato in un canale vicino.

Da una parte, l’ente sta attuando una rigenerazione degli habitat con nuove piantumazioni e, dall’altra, c’è la minaccia di gesti fuori controllo come questi, che devastano il patrimonio arboreo. È successo pochi giorni fa anche davanti alla stazione di Provaglio d’Iseo, dove è avvenuta una capitozzatura di platani, anch’essa al vaglio dei Carabinieri forestali di Iseo.

«La Riserva naturale non è un territorio dove si può intervenire a piacimento - sottolinea Della Torre -. Al contrario, è un’area sottoposta a specifiche normative e ogni intervento richiede una preventiva autorizzazione. I nostri uffici sono sempre disponibili a fornire informazioni e chiarimenti per operare nel rispetto delle leggi».

Aggiunge Matteo Lanciani dell’associazione Amici della Riserva, che segnala gli abusi dell’uomo dentro e fuori la zona umida tutelata: «La tutela del patrimonio arboreo della Riserva è ai minimi termini e il trend si espande esponenzialmente anche a tutta l’area della Franciacorta dove, complice il continuo aumento di vigneti e costruzioni, si stanno martoriando alberi e vegetazione ripariale, fondamentale per la biodiversità di un’area ormai divorata dalla monocoltura vitivinicola». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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