Progetto Verziano, per i detenuti danza ed emozioni sotto la Loggia
La leggerezza del corpo che danza, si muove e dimentica il peso di errori che la mente trasforma in colpe, spesso difficili da sostenere. Il tema è quello scelto per la performance di danza contemporanea «Istantanea #09» del Progetto Verziano che ha visto protagonisti detenuti e detenute del carcere bresciano e liberi cittadini soci di compagnia Lyria.
Lo spettacolo
Lo spettacolo, che è andato in scena sotto il portico di palazzo Loggia ieri pomeriggio, ha visto la partecipazione di 20 danzatori: «Abbiamo cominciato il progetto, che è alla sua 14esima edizione, l’ottobre scorso e finiremo il 10 giugno al cinema Eden con la proiezione del racconto di questi mesi – ha detto Giulia Gussago, direttrice artistica della compagnia Lyria e ideatrice del progetto Verziano –. Ci siamo visti una volta a settimana e un sabato al mese. È uno spettacolo di danza contemporanea, l’abbiamo scritto attingendo alle memorie, ai ricordi e alla storia di ognuno dei partecipanti».
L’esperienza
Dietro le quinte, pochi minuti prima dell’inizio, l’emozione era palpabile: «Siamo molto emozionati» dice qualcuno. «È stato bello poter raccontare la mia storia attraverso la danza, senza parlare e senza vergognarmi» racconta un altro. Due ragazze spiegano: «Non avevamo mai ballato prima di questa esperienza. È stato difficile. All’inizio eravamo imbarazzate poi, con il sostegno del gruppo, siamo riuscite a superare un po’ di reticenza. Ci è piaciuto molto, lo rifaremmo subito». Un’altra giovane donna: «Abbiamo proposto questa performance, la prima volta, nel carcere e una persona si è avvicinata per ringraziarci, perché in quei minuti si è sentita libera, leggera, lontano».
Il progetto dura ormai da 14 anni e ha coinvolto negli anni centinaia di detenuti e detenute: «Abbiamo l’occasione di offrire la possibilità alle persone detenute di rientrare in contatto con le persone esterne – ha continuato Gussago –, è importante questa riconnessione con il tessuto esterno perché alla fine della pena dovranno ritornare lì e dovranno sentirsi accolte. Abbiamo una serie di elementi in più: la percezione e la consapevolezza dello spazio e del tempo, importanti da traferire nella quotidianità per avere la capacità di rispettare il tempo e lo spazio dell’altro».
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