Brescia, le paure del commercio: calano i ricavi, cresce l’insicurezza

La fotografia scattata dalla ricerca sulle imprese del terziario del Bresciano realizzata dalla Confcommercio in collaborazione con Format Research. Nella seconda metà del 2024 i ricavi delle aziende registrano un calo
Nella seconda metà del 2024 i ricavi delle aziende di Brescia registrano un calo - Foto unsplash.com
Nella seconda metà del 2024 i ricavi delle aziende di Brescia registrano un calo - Foto unsplash.com
AA

Desertificazione commerciale, difficoltà nel passaggio generazionale e insicurezza. Sono i tre fenomeni che preoccupano Confcommercio Brescia per il futuro prossimo.

Secondo la ricerca sulle imprese del terziario del Bresciano realizzata dalla confederazione provinciale in collaborazione con Format Research, nella seconda metà del 2024 i ricavi delle aziende di Brescia registrano un calo, con l'indicatore complessivo che scende dal 50 a 48%.

La panoramica

A confermare il rallentamento sono i dati sul numero di addetti (diminuiscono le aziende che nel secondo trimestre hanno registrato un aumento degli addetti) e sulla situazione finanziaria: per il 30% degli imprenditori intervistati la capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale - ovvero la liquidità - è peggiorata rispetto ai sei mesi precedenti.

Tutto ciò suggerisce che un numero crescente di imprese sta affrontando difficoltà economiche rispetto al recente passato e mostra un riverbero anche sulla fiducia: le imprese bresciane del terziario si fidano meno della situazione economica dell'Italia. E anche se le proiezioni per i primi sei mesi del 2025 suggeriscono una sostanziale stabilità e i dati provinciale appaiono migliori della media nazionale, per il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti si tratta di «aspetti che ci preoccupano. In questo scenario di grande incertezza c’è poca voglia di investire».

Gli ostacoli

Un rallentamento dovuto anche a due fenomeni: le difficoltà del passaggio generazionale delle attività nate tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso (più di un’impresa su quattro dovrà affrontarlo) e i rischi dettati dalla delinquenza (vandalismo, baby gang, furti, racket e usura è ciò che più spaventa). Basti pensare che il 36,6% delle imprese bresciane operanti nel settore si dice preoccupato della criminalità. La percentuale record della paura si raggiunge nel capoluogo, dove a dirsi angosciato è il 42,1% degli imprenditori del terziario in città. «È vero che le statistiche ci dicono che i reati sono in calo – precisa Massoletti – ma se cittadini e imprese si sentono molto poco sicuri significa che la sicurezza non c’è. E le amministrazioni non devono negare il problema ma farsene carico affrontandolo in maniera pro-attiva».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.