Franciacorta, un unicum nel Nord Italia: quali sono le origini?
Duecento chilometri quadrati dal capoluogo al Sebino e 20 Comuni della provincia. La Franciacorta, affascinante territorio da sempre vocato alla viticoltura, è un unicum nel Nord Italia per le sue eccezionali condizioni climatiche. Ma la zona si distingue dal resto sin dal nome, le cui origini restano avvolte nel mistero.
Per gli studiosi ci sono due teorie che circondano la creazione del nome, una legata alla storia del nostro Paese e una alla tradizione cristiana.
Le due ipotesi
La prima teoria vuole che le origini del nome Franciacorta siano legate al periodo storico di Carlo Magno e delle sue conquiste. Sembrerebbe infatti che, intorno al 774, il sovrano – insieme ad una parte del suo esercito di Franchi – si fosse accampato proprio nel cuore della zona oggi riconosciuta come Franciacorta. Questa «sosta di riposo» potrebbe quindi essere l’evento che ha dato origine al nome. Tra mito e realtà, la leggenda narra poi che, durante il periodo dedicato alla conquista di Brescia, in occasione della festa di San Dionigi il sovrano avrebbe definito la zona come una «piccola Francia».
Ma c’è una seconda ipotesi, legata invece alla storia dei monaci cluniacensi e cistercensi provenienti da Cluny nel XI secolo. Secondo questa teoria alcuni piccoli gruppi vennero incaricati di occuparsi della produzione vinicola per la Chiesa proprio in quella zona. Per consentire ai monaci di concentrarsi fisicamente ed economicamente solo sulla coltivazione delle vigne, la Chiesa li rese esenti dal pagamento delle tasse imperiali ed ecclesiastiche. Da qui, deriverebbe quindi il soprannome di «curtae francae» che si potrebbe tradurre oggi con «corti franche» e quindi «libere».
L’ipotesi più accreditata è proprio quest’ultima e troverebbe fondamento nel fatto che la loro produzione enologica fu immediatamente riconosciuta come di qualità superiore, un patrimonio da incentivare e salvaguardare. Ed effettivamente per permettere ai monaci di dedicarsi al lavoro in vigna e per concentrare i loro sforzi fisici ed economici, le comunità benedettine godevano di alcuni vantaggi.
Il nome
La storia non ha restituito conferme su nessuna delle due teorie, ma di certo un toponimo simile compare per la prima volta in un documento ufficiale – un codice Queriniano – solo nel 1277 sotto la denominazione di «Franzacurta», termine poi mutato linguisticamente nei secoli. Il termine era attribuito a una zona comprendente i comuni di Urago (ora Urago Mella, frazione di Brescia), Rodengo (dal 1927 parte del comune di Rodengo-Saiano), Ronco e Sale (ora frazioni del comune di Gussago) e la stessa Gussago. Essi vengono citati in quanto ingiunti a pagare un contributo per la costruzione di un ponte sul fiume Mella.
Al momento non si conoscono altre evidenze oggettive sull'esistenza di una Franciacorta comprendente altri territori. Forse l’etimologia del toponimo non verrà mai realmente svelata da prove tangibili, ma è proprio l’incertezza ad ammantare di ulteriore fascino questa fetta di terra unica al mondo.
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