In viale Piave e Carmine le oasi urbane contro il cambiamento climatico

Paola Gregorio
Le due zone di Brescia verranno riqualificate con piccoli salotti verdi, panche, alberi e fiori
Come sarà l'area tra il Nuovo Eden e la scuola Calini
Come sarà l'area tra il Nuovo Eden e la scuola Calini
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Ci saranno salottini urbani, ossia piccole oasi con panche, alberi e fiori, in cui i cittadini potranno fermarsi a riposare e trovare ristori, i bimbi giocare e i genitori attendere i figli.

In primavera inizieranno i lavori per riqualificare due zone della città e renderle «resilienti dal punto di vista climatico» e cioè più adatte e funzionali al cambiamento climatico.

Una delle due zone è in viale Piave, tra la scuola primaria Giuseppe Ungaretti e secondaria di primo grado Giosuè Carducci, l’altra è al Carmine tra il cinema Nuovo Eden e la scuola primaria Calini.

Gli interventi

Gli interventi sono stati pensati nell’ambito di «Spazi Attivi», percorso partecipativo organizzato da Urban Center e del progetto della Loggia «Un filo naturale», fondato sull’idea di città oasi, o città spugna, per attrezzare la città alla transizione climatica e trasformarla in una opportunità. E rendere i cittadini più consapevoli dell’importanza di impegnarsi su questo fronte.

Il percorso è iniziato nel marzo 2022 quando i Consigli di quartiere e le associazioni sono stati invitati da Urban Center ad individuare delle aree da riqualificare, per renderle più verdi e adatte al cambiamento climatico. Individuate le due zone, al Carmine e in viale Piave, nel 2023 c’è stata la fase di coprogettazione, affidata allo Studio Ecòl in collaborazione con il territorio e i cittadini che hanno potuto mandare proposte. E ora, in primavera, partiranno i cantieri per il restyling.

Transizione climatica

La piazzetta tra la Ungaretti e la Carducci
La piazzetta tra la Ungaretti e la Carducci

«Spazi Attivi è un progetto all’interno di un percorso più ampio che ci ha portato a dotarci di una strategia di transizione climatica. E che ci ha visto lavorare sul concetto di città oasi e città spugna. È la sfida che abbiamo davanti per far sì che i cambiamenti climatici ci vedano preparati – ha esordito l’assessora comunale all’Urbanistica, Michela Tiboni –. I due spazi sono stati scelti proprio in virtù della loro vicinanza a delle scuole per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e del clima i cittadini di domani. Questa è solo la tappa di un percorso che continuerà».

Il progetto ha l’obiettivo di trasformare spazi urbani in luoghi di aggregazione sociale attraverso interventi di rigenerazione. Al Carmine saranno create tre piccole zone pensate come piccoli salotti urbani o aule all’aperto, con panchine, dotate di schienali, piante e fiori. In viale Piave sarà pure creata una zona verde, una piccola foresta urbana, con sedute colorate, su cui sarà possibile sedersi, riposarsi, trascorrere del tempo all’aperto e sarà riqualificata la piastra del basket. In tutte e due le zone sono stati scelti colori vivaci proprio perché verranno, presumibilmente, vissute da dei bambini e da ragazzi.

Cittadinanza coinvolta

I cittadini saranno invitati anche a prendersi cura degli spazi riqualificati perché «Spazi Attivi» ha pure l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nella cura della città.

Il Comune potrà, quindi, stringere patti di collaborazione, uno strumento già utilizzato dalla Loggia, con cittadini, associazioni, gruppi, che potranno così contribuire a rendere vive le due aree.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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