Brescia in piazza per l’Ucraina, la sindaca: «Non vi abbandoneremo»

Brescia scende in piazza, ancora una volta, in difesa dell’Ucraina. E a poche ore dallo scontro (poco) diplomatico tra Donald Trump e Vladimir Zelensky ribadisce la necessità per l’Europa di fare scudo all’aggressione russa e agli attacchi statunitensi.

Castelletti a Roma

Per questo motivo «il 15 marzo sarò a Roma a rappresentare Brescia in piazza per l’Europa – spiega la sindaca Laura Castelletti, intervenuta in apertura alla manifestazione in largo Formentone –, dove ci saranno tante città e un’unica voce». Proprio la fascia tricolore ha ricordato che «Brescia ha anticipato ciò che ora dice l’Italia: ribadiamo il nostro essere europei, il riconoscersi nei valori fondanti dell’Europa che sono la cittadinanza, l’uguaglianza, la libertà, la democrazia. Essere europeo non è appartenenza geografica ma condivisione di questi valori».

Costante aiuto da Brescia

All’ombra di palazzo Loggia sono arrivati in centinaia, tra membri della comunità ucraina e cittadini bresciani, in un unico nucleo umano in cui non vi sono distinzioni di etnia, cultura o visione del futuro. I portavoce della comunità ucraina ricordano a gran voce che «i bresciani ci hanno sempre aiutato e sostenuto. Prima delle istituzioni abbiamo ricevuto aiuto dai semplici cittadini».

E poi i riferimenti all’attualità: «Non si può abbandonare un Paese che ha creduto nella politica internazionale. Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero non difendere più l’Ucraina; ma se rimaniamo da soli si lascia la guerra al centro dell’Europa. Qualche giorno fa non è stato umiliato solo Zelensky ma ogni cittadino ucraino, ogni soldato che combatte per la nostra libertà». E proprio alla comunità ucraina di Brescia e provincia la sindaca Castelletti ribadisce che «non vi abbandoneremo. Non l’abbiamo fatto finora, non lo faremo ora né in futuro».

Il gemellaggio

E servono anche gesti simbolici. Come quello approvato in Consiglio comunale la scorsa settimana, quando è stato deciso di avviare l’iter di gemellaggio di Brescia con una città ucraina. «Un segno forte per ribadire ancora che l’Europa inizia dai comuni».