Il primo treno a idrogeno è arrivato nella stazione di Rovato

Marco Doria
A breve le corse di prova: viaggerà per Trenord sulla Brescia-Iseo-Edolo. Costa 13 milioni e conta 260 posti. Previsti altri cinque convogli
  • Il primo treno a idrogeno nella stazione di Rovato
    Il primo treno a idrogeno nella stazione di Rovato - Ufficio stampa Fnm © www.giornaledibrescia.it
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Sono le 19.40 quando il passaggio a livello dell’unico collegamento tra la rete nazionale di Rfi e la linea Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovie Nord abbassa le sbarre. Trainato dalla DE520 che sfoggia i colori del «Treno dei sapori» e che l’ha preso in consegna alla stazione di Rovato Fs portandolo a quella di Rovato Fn (nuovo nome di Rovato Borgo), approda infine nel deposito rovatese. Il Coradia Stream alimentato a idrogeno è la stessa unità che nel febbraio 2024 avevamo visto transitare nella stazione di Brescia alla volta di Salzgitter, in Germania, dove si trova lo stabilimento Alstom nel quale sono nati i treni a idrogeno per la Bassa Sassonia.

Corse di prova

L'arrivo del primo treno a idrogeno nella stazione di Rovato

Ora, terminati i test, è pronto a effettuare le prime corse di prova (senza passeggeri) sulla linea del lago d’Iseo. Si tratta dell’unità Hmu (acronimo di Unità multipla ad idrogeno) 214-002, che si era mossa in tarda mattinata dalla stazione del Brennero e, trainata dalla E494 575 di Captrain e protetta da due carri scudo, ha raggiunto in 7 ore l’officina di Rovato costruita ad hoc per ospitare i convogli ad idrogeno e fare manutenzione.

Prima fase

Il treno è composto da quattro casse con al centro il power pack, ovvero la cassa dove si trovano i motori del convoglio e che esteriormente riporta informazioni aggiuntive sul mezzo; offre 260 posti a sedere, 2 bagni, postazioni per le biciclette e posti per persone a ridotta mobilità. Questo convoglio fa parte della prima fase del progetto H2Iseo, la quale prevede l’ordine dei primi 6 rotabili ad idrogeno da Alstom e la costruzione del primo impianto di distribuzione dell’idrogeno a Iseo, che tuttavia resta ancora da realizzare. All’arrivo del treno, giunto a Rovato con 24 ore di ritardo rispetto alla traccia originaria, tanti appassionati erano in attesa.

Le polemiche

Il momento in effetti è topico, anche se l’ingresso sulla rete del treno a idrogeno non spegne le polemiche che riguardano soprattutto i costi dell’operazione, che non sono solo quelli dell’acquisto dei mezzi (ognuno circa 13 milioni di euro), ma anche delle infrastrutture collaterali, ovvero il rinnovamento dell’armatura dei binari, la nuova officina che da ieri ospita il treno e i depositi per la distribuzione dell’idrogeno. Che, a leggere le iscrizioni su alcuni europallet presenti all’interno dell’officina rovatese, potrebbe essere affidata al gruppo Sapio, che già si occupa di produzione e fornitura di gas industriali, medicinali e altro, come è riportato sul sito del gruppo stesso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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