Brescia ha celebrato in piazza Loggia il 4 novembre
Brescia ha celebrato stamattina in piazza della Loggia il 4 novembre, Festa delle Forze Armate e dell'Unità d'Italia. E lo ha fatto con un cerimonia sobria, che ha visto anche la presenza di alcune scolaresche nel nome del ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in divisa per difendere la libertà, l'indipendenza e la democrazia della nazione.
Le parole del Presidente della Repubblica
«Il 4 novembre celebra l'unità nazionale e onora le Forze Armate, le cui imprese hanno contribuito a fare dell'Italia una nazione indipendente, libera, ispirata a valori democratici e di pace» è stato letto dal messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha inviato il suo messaggio al ministro della Difesa, Guido Crosetto e il testo del messaggio è stato letto in piazza.
«Una data che evoca avvenimenti lontani, guerre e combattimenti sanguinosi che portarono devastazioni e ferite nella società del tempo. Oggi, la Repubblica guarda con rispetto e devozione al percorso che, dal Risorgimento alla Prima guerra mondiale, alla Liberazione, alla scelta della solidarietà europea e atlantica, ha saputo costruire un Paese coeso, unito, portatore di valori di pace nella comunità internazionale» ha continuato Mattarella nel suo messaggio.
Il 4 novembre 1918 si concludeva la Prima guerra mondiale e Trento e Trieste, le due città irridente, tornavano all’Italia. Una vittoria pagata però a caro prezzo con 650mila caduti militari, 590mila vittime civili e altre centinaia di migliaia di feriti e mutilati. Un tragico bilancio, analogo a quello di altre nazioni, dopo un conflitto durato quattro anni. Davvero un’inutile strage come aveva detto papa Benedetto XV, tentando di fermare, con il suo appello alla pace, una carneficina tra le peggiori del vecchio continente.
«Le nostre Forze Armate continuano a operare in terre lontane in numerose missioni, sottolineando con il loro impegno la vocazione del nostro Paese a coltivare e preservare il rispetto del diritto internazionale» ha scritto il Capo dello Stato.
I discorsi di prefetto e sindaca
Durante la cerimonia sono intervenuti il prefetto Andrea Polichetti e il sindaco di Brescia, Laura Castelletti.
«Il nostro pensiero va ai nostri militari schierati nei luoghi dove imperversano i conflitti, dove per mandato delle Nazioni Unite e nell'ambito di missioni bilaterali, continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario» ha rimarcato il Prefetto.
«In questa giornata non siamo qui a celebrare la nostra vittoria o la sconfitta del nemico, ma la democrazia e la libertà conquistate. Il nostro più riconoscente e commosso pensiero va a coloro che sono caduti, sacrificando le loro vite per l'Italia, la democrazia e la nostra libertà e che ci hanno permesso di essere qui oggi» ha detto il sindaco Laura Castelletti.
«La loro memoria suona come un'esortazione alla coscienza civile del Paese, specie alle giovani generazioni, affinché sappiano percorrere la strada dell'impegno per la difesa dei valori della Costituzione».
Da qui il saluto di Brescia a soldati, marinai, aviatori, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il cui servizio alla Repubblica e la fedeltà merita il plauso e la riconoscenza dei nostri concittadini».
La protesta
In piazza hanno così sfilato e ricevuto gli onori del picchetto armato interforze il gonfalone della Provincia di Brescia, del Comune e i labari delle associazioni d'arma. La concomitanza della giornata infrasettimanale non ha favorito la partecipazione popolare. A margine della piazza anche la protesta di un presidio che invocava il «non credere, il non obbedire e il non combattere», come recitava uno striscione. Tra le polemiche l'assenza nei discorsi «a riferimenti alle vittime palestinesi».
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