Caso Singh: padre indagato per maltrattamenti, arrestato un figlio

Nell'ambito della stessa inchiesta il consigliere comunale di centrodestra Balwinder è indagato, insieme alla moglie, per maltrattamenti sulle figlie; il figlio 26enne è invece in carcere per violenza sulle sorelle. Battagliola: «Si dimetta»
Maltrattamenti in famiglia, il consigliere Singh indagato
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Il padre e la madre indagati per maltrattamenti sulle figlie, il figlio arrestato per violenza sessuale sulle sorelle.

È uno spaccato familiare inquietante quello che esce dalle carte dell’inchiesta sul consigliere comunale del centrodestra a palazzo Loggia, Balwinder Singh, indagato con la moglie per maltrattamenti sulle figlie e che deve indossare il braccialetto elettronico con il divieto di avvicinamento alle ragazze e ai luoghi da loro frequentati.

Il figlio in carcere

Nei giorni scorsi il gip Andrea Guerrerio ha accolto la richiesta del sostituto Marica Brucci e oltre al provvedimento nei confronti del consigliere comunale, 49 anni, e della moglie, 47 anni compiuti a marzo, ha disposto l’arresto in carcere del terzo figlio della coppia. Il ragazzo, 26 anni compiuti un giorno prima di finire a Canton Mombello, è accusato di violenza sessuale sulle sorelle che si trovano in comunità.

«I miei clienti, sia i genitori delle ragazze accusati di maltrattamenti in famiglia che il fratello, negano gli addebiti e sono convinti che la vicenda potrà chiarirsi in tempi molto stretti». Così l'avvocato Federico Scalvi, legale che difende il consigliere comunale, la moglie e il figlio.

Risvolti politici

In attesa di un faccia a faccia, Massimiliano Battagliola avvocato di professione e capogruppo della lista Brescia civica di cui Singh fa parte, chiede ufficialmente un passo indietro del consigliere comunale.

«Previa la presunzione di innocenza di cui tutti hanno diritto, la vicenda appresa dalla stampa appare inaccettabile» dice Battagliola che poi non usa perifrasi. «Anche a tutela dello stesso Singh e della sua posizione giudiziaria auspichiamo che voglia dare le dimissioni come consigliere comunale». Battagliola aggiunge: «I fatti che vengono attribuiti sono contrari ai nostri valori etici e politici. Tengo a sottolineare che tutti i candidati del centrodestra avevano sottoscritto una carta dei valori che condannava qualsiasi atto di violenza e discriminazione».

La richiesta di Battagliola deriva anche dal fatto che per legge «la sospensione a ricoprire il ruolo» si attua quando c’è una condanna di primo grado o quando è disposta una misura coercitiva: arresti domiciliari o custodia cautelare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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