La Cantina Cavalleri lascia il Consorzio di tutela del Franciacorta

È destinata a creare un piccolo terremoto in Franciacorta la decisione, resa pubblica questa mattina, della cantina Gian Paolo e Giovanni Cavalleri di lasciare il Consorzio di Tutela del Franciacorta. Una uscita di scena in evidente e aperta polemica, nonostante i toni moderati del comunicato diffuso in mattinata, che fa ancora più rumore se si considera che, come ricorda la stessa azienda di Erbusco, Giovanni Cavalleri «aveva contribuito in maniera determinate a scrivere» quelli che erano «i rigorosi criteri originali del Disciplinare».
Il comunicato
La cantina scrive senza mezzi termini: «Con profondo rammarico, l'Azienda agricola Cavalleri di Erbusco esce, da questa primavera, dal Consorzio di Tutela del Franciacorta e rinuncia per i propri vini spumanti alla relativa Denominazione, che perciò non sarà più indicata sulle nostre bottiglie. La dolorosa decisione non è certo stata presa per divergenze con i criteri e con le norme che hanno sostanziato, fin dalle origini, il Disciplinare della Docg, quanto piuttosto perché non ci riconosciamo più nello spirito e nei valori che oggi governano le decisioni, per quanto legittime, del Consorzio e della Denominazione».

In particolare Cavalleri punta il dito contro l'aver «accantonato l'idea di trasformare la Franciacorta in un distretto biologico» in favore di una «riduzione delle superfici destinate a questa pratica virtuosa a favore del crescente peso specifico delle logiche e degli interessi commerciali». Una critica che l'azienda dichiara di aver fatto manifestando «molte volte il nostro dissenso, sia verbalmente in sede consortile sia fattualmente attraverso pratiche agronomiche coerenti in vigna e in cantina, tra le
quali teniamo a sottolineare la realizzazione del primo e per ora unico vigneto agroforestale della zona, ma dobbiamo oggi prendere atto che la nostra visione non risulti più condivisa».
Biologico
Una rottura che non segna un cambio di rotta e che anzi ribadisce la strada intrapresa: «Noi continueremo sulla strada del biologico e del biodinamico proprio come era nelle intenzioni del Consorzio. La nostra Azienda rimarrà sempre impegnata a perseguire tale vocazione, rimanendo aperta a future possibili collaborazioni con chiunque vorrà e potrà condividere la nostra filosofia produttiva».
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