Brescia ha di nuovo il commissario: la bonifica Caffaro può partire
Brescia ha finalmente di nuovo il commissario straordinario del Sito di interesse nazionale. Dopo quattro mesi di lungaggini burocratiche, la bonifica dell’ex cittadella industriale Caffaro può finalmente tornare al fischio d’inizio. Stavolta, con tutte le carte in regola per passare dai progetti ai cantieri.
Una lunga (e assurda) storia
La vicenda ha dell’incredibile: quella di Mauro Fasano, infatti, è ufficialmente una nuova nomina, ma nei fatti una conferma di un incarico che già ricopriva. La documentazione che doveva certificare la continuità è rimasta però a lungo dimenticata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, chiusa in un cassetto. Per mesi. Tutti gli enti puntavano il dito contro la Corte dei Conti, che tuttavia ha ricevuto il dossier solo a maggio: intuita l’importanza di accelerare, le verifiche di rito sono quindi state condotte nel minor tempo possibile.
Così, dopo la registrazione, la pratica numero 1723 è stata oggi inviata al Mase e protocollata.
Ora bisogna recuperare il tempo perduto: in attesa della nomina, infatti, tutte le operazione propedeutiche e relative alla fase uno del risanamento ambientale erano rimaste inceppate.

Da cosa si riparte
La pratica numero uno sarà quella relativa alla gestione della barriera idraulica, il sistema di pozzi che funge da diga per i veleni rimasti nel sito. Da un anno ad occuparsene è A2A Ciclo idrico, ma non solo il contratto sta per scadere, al momento la multiutility ha anche delle bollette insolute che vanno saldate al più presto.
Poi, c’è lo snodo delle imprese che si sono aggiudicate il bando di gara europeo: per procedere, serve che il commissario Fasano svincoli il piano sicurezza e una serie di altri documenti, oltre che la firma per sbloccare i fondi che (paradosso) sono sempre stati sul conto corrente, ma che finora non potevano essere spesi.
Il commento della sindaca Castelletti
«Finalmente il Commissario straordinario del Sin Caffaro, Mauro Fasano, è stato riconfermato, dopo quattro mesi di attesa – commenta la sindaca di Brescia, Laura Castelletti –. La bonifica della Caffaro rappresenta una priorità assoluta per la nostra città, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche per le ricadute urbanistiche ed economiche che comporta. È inaccettabile, quindi, che un intervento così cruciale per il futuro della comunità sia rimasto lungamente bloccato, a causa di ritardi burocratici.
Il rinnovo del Commissario, figura operativa e competente, era un passaggio indispensabile per poter attivare le risorse disponibili, completare i lavori già avviati e dare il via alla fase esecutiva della bonifica, che prevede tra l’altro la demolizione dei capannoni e l’indagine approfondita del sottosuolo. Con l’assessore regionale Giorgio Maione, abbiamo lavorato in sinergia, durante questi mesi d’attesa, sollecitando direttamente il ministro Pichetto Fratin, che proprio pochi giorni fa si era impegnato a seguire la questione personalmente. Anche il Prefetto si era mosso per riuscire a velocizzare le procedure.
Oggi, quindi – conclude Castelletti –, accogliamo con gioia la notizia della conferma del Commissario, consapevoli, però, che Brescia ha atteso troppo, perdendo tempo prezioso. Se vogliamo garantire risposte concrete alla ferita ambientale più grave del nostro territorio, è necessario che da ora in poi ci sia responsabilità istituzionale da parte di tutti i livelli di governo».
L’assessore regionale Maione
«Dopo la telefonata di venerdì con il ministro all'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il nostro pressing ha funzionato. Ora avanti senza indugio sulla bonifica dell'area industriale, sul masterplan delle aree agricole e sulla discarica Vallosa di Passirano» ha commentato l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia, il bresciano Giorgio Maione.
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