Brescia aderisce alla Carta per l'integrazione dei rifugiati dell’Unhcr

Marco Papetti
Sono i 11 Comuni italiani che hanno firmato il documento di indirizzo redatto nel 2022 con il supporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
Un bambino seguito dall'Unhcr - © www.giornaledibrescia.it
Un bambino seguito dall'Unhcr - © www.giornaledibrescia.it
AA

Ora c’è anche Brescia nella rete di 11 Comuni italiani che aderiscono alla Carta per l’integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, un documento di indirizzo redatto nel 2022 con il supporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) dalle città di Bari, Palermo, Napoli, Roma, Milano e Torino per «facilitare lo scambio di esperienze e conoscenze» sul tema dell'accoglienza, promuovere «un proficuo confronto con le istituzioni nazionali» e identificare «soluzioni operative, anche attraverso una collaborazione più stretta tra servizi e sportelli» dei Comuni aderenti.

La presentazione dell'accordo - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione dell'accordo - © www.giornaledibrescia.it

Con Brescia quest’anno si sono aggiunte anche Bologna, Genova, Padova e Ravenna.

Gli impegni

Nella Carta, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta comunale, i firmatari si impegnano a migliorare la collaborazione reciproca sul tema dell’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo, a scambiarsi «buone pratiche», a promuovere percorsi di inclusione attraverso i servizi del territorio e a favorire lo scambio di esperienze, anche con il contributo delle associazioni e del Terzo settore.

«Nonostante la diminuzione degli arrivi, oggi l’Italia è comunque il primo Paese di arrivo in Europa – ha spiegato la rappresentante dell’Unhcr per l’Italia Chiara Cardoletti –. Come Unhcr abbiamo la responsabilità di accompagnare i governi, la società civile e i Comuni nel percorso di accoglienza di queste persone che arrivano e che non possono tornare a casa. Bisogna investire nell’integrazione, perché queste persone non possono andare da nessun’altra parte. Ci proponiamo come supporto ai Comuni, attraverso la Carta e programmi concreti che portino i rifugiati a integrarsi».

Primo atto a Brescia sarà il potenziamento e lo sviluppo dei servizi dello Sportello per richiedenti asilo e rifugiati, in collaborazione con gli Sportelli in rete e il Coordinamento provinciale Sai, secondo il modello degli «Spazi comuni» previsto dalla Carta: «Si tratta di spazi dove i rifugiati possano trovare sotto lo stesso tetto i servizi necessari per orientarsi in un Paese di cui non parlano la lingua e trovare risposte», ha spiegato Cardoletti. «Un’altra iniziativa importante – ha aggiunto – è il “Community matching”, con cui volontari italiani accompagnano il rifugiato in un percorso di integrazione».

I numeri

Oggi in provincia di Brescia sono 603 i posti di accoglienza in 12 progetti del Coordinamento Sai, più 1775 persone accolte nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) di 52 comuni. «Uno degli interventi di maggiore impegno a Brescia è stato sempre quello dell’accoglienza dei richiedenti asilo – ha detto l’assessore alle Politiche per la Persona Marco Fenaroli –. Questo ci ha spinto, anche su sollecitazione di esperienze positive, ad aderire alla rete nazionale dell’Unhcr».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.