Cronaca

Oltre 1.600 rifugiati nei Centri di accoglienza straordinaria bresciani

I richiedenti asilo sono disseminati in tutta la provincia: sono infatti 45 i Comuni che ospitano strutture di accoglienza, 17 dei quali contano meno di 5mila abitanti
A Gambara il centro di accoglienza - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
A Gambara il centro di accoglienza - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Nei 127 Centri di accoglienza straordinaria del Bresciano sono ospitati 1.668 migranti (dato aggiornato al 2 aprile), di cui 1.535 uomini e 137 donne. I richiedenti asilo sono disseminati in tutta la provincia: sono infatti 45 i Comuni che ospitano strutture di accoglienza, 17 dei quali contano meno di 5mila abitanti.

Agli ospiti dei 127 centri, gestiti da 14 enti in tutto, si aggiungono però altre 604 persone, che sono inserite nei 12 progetti appartenenti al Sistema accoglienza e integrazione – dedicato a chi non viene considerato idoneo all’ottenimento della richiesta di protezione internazionale – che coinvolge su base volontaria i comuni della provincia. Ma c’è anche chi, pur avendo diritto all’accoglienza, non viene inserito né nei Cas né nei Sai. Si tratta di uomini, donne e (tanti) bambini per i quali spesso vengono incontro i Servizi sociali del Comune di Brescia. Nel capoluogo, ad esempio, a dicembre il numero di persone escluse dall’accoglienza è cresciuto a 72, di cui 24 nuclei familiari. Diciotto di questi ultimi è preso in carico dai Servizi sociali.

Posti insufficenti

In sintesi: i posti non sono mai sufficienti. Anche perché, seppur in flessione nell’ultimo biennio, l’accoglienza sul territorio di migranti in fuga da guerre, malattie e carestie è costante.

Nel 2023 – anno record per l’immigrazione in Italia col 50% di sbarchi in più rispetto al 2022 e oltre il 130% di più rispetto al 2021 – sono stati dislocati nei Cas della provincia 2.175 migranti. Nei primi tre mesi del 2025 sono invece arrivati a Brescia e provincia 145 migranti - numeri sensibilmente inferiori al primo trimestre dello scorso anno, quando i nuovi trasferimenti erano stati 175. In questo contesto si inserisce il percorso formativo che ha il suo epicentro a Gambara.

A cristallizzare iniziativa e scenario è il vicario del prefetto Chiti Batelli: «In un territorio così ricco e produttivo come quello bresciano, che ha davvero tanto bisogno di manodopera, il progetto dell’Hub della Conoscenza potrebbe essere davvero una soluzione valida». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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