Giorno del Ricordo, Brescia omaggia le vittime delle foibe

Elena Arriga
La comunità non dimentica la tragedia. Il 10 febbraio fu scelto perché, in quel giorno del 1947, si firmò il Trattato di Parigi nel quale si sancì la cessione di parte della Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e Zara, alla Jugoslavia
Il giorno del Ricordo a Brescia
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«Italiani due volte, per nascita e per scelta»: così Laura Busecchian, presidente provinciale di Anvgd, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, definisce le vittime delle foibe e gli esuli giuliano dalmati, una tragedia italiana.

Le vittime

Si stima che persero la vita 10mila italiani e furono costretti a lasciare le loro case e la loro terra in 350mila, perseguitati dal governo jugoslavo perché rappresentati della cultura italiana. Ogni anno il «Giorno del ricordo» fa sì che non si dimentichi quella tragedia. Il 10 febbraio fu scelto perché, in quel giorno del 1947, venne firmato il Trattato di Parigi nel quale si sancì la cessione di parte della Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e Zara, alla Jugoslavia. Per questa ricorrenza, istituita formalmente a livello nazionale solo del 2004, sono stati ricordati anche a Brescia i martiri e gli esuli con l’omaggio al monumento dedicato alle vittime delle foibe in via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia nel quartiere di San Bartolomeo. Nella mattinata di ieri si sono riuniti i cittadini, la divisione provinciale dell’Anvgd, la sindaca Laura Castelletti e le istituzioni per deporre una corona d’alloro al luogo simbolo della diaspora.

La sindaca Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
La sindaca Castelletti - © www.giornaledibrescia.it

L’esodo giuliano-dalmata portò, infatti, oltre 5mila persone anche a Brescia dove, dopo aver transitato nel campo profughi allestito nella caserma Goito, si stabilirono in circa duemila. Il quartiere di San Bartolomeo, in particolare, è testimonianza del coraggio di chi ha dovuto ricominciare da zero senza rinunciare alla propria identità culturale. Qui molte famiglie di esuli hanno ricostruito una nuova casa e una nuova vita.

Le affermazioni

«Le famiglie istriano giuliano dalmate che si sono integrate e hanno vissuto nella nostra città sono portatrici di una storia di resilienza, di dignità e di capacità di ricostruzione» ha detto la sindaca Castelletti alla presenza degli esuli superstiti e dei loro discendenti.

Una ricostruzione partita da zero per queste famiglie, rese estranee e nemiche nella loro stessa terra dal regime di Tito e che hanno trovato a Brescia terreno fertile per ripiantare le loro radici.

Non solo una rimembranza del passato, quella del Giorno del ricordo, ma anche un’occasione, secondo Laura Busecchian, per ribadire l’importanza di «costruire una società che ripudia ogni forma di odio, di violenza e di sopraffazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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