Bonus Rifiuti, aiuto per famiglie in difficoltà: sconto del 25%

La Redazione Web
La riduzione della Tari sarà riconosciuta ai nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro, tetto elevato a 20mila con almeno quattro figli a carico
La raccolta dei rifiuti in città © www.giornaledibrescia.it
La raccolta dei rifiuti in città © www.giornaledibrescia.it
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Arriva un altro aiuto contro il caro bolletta finalizzato alle famiglie in difficoltà economica, questa volta sugli importi pagati per la raccolta dei rifiuti urbani.

Si è sbloccata una norma prevista cinque anni fa che ora attende solo l’ultimo passaggio: l’approvazione del regolamento per la messa a terra dell’Arera, l’authority competente non solo per il settore energetico ma anche per quello dei servizi di rifiuti. Si tratta del cosiddetto «bonus rifiuti», contenuto in un Dpcm pubblicato in Gazzetta ufficiale, che «individua i principi e i criteri per la definizione delle modalità applicative».

Lo sconto, focalizzato sulle famiglie più povere, si sommerà quindi al bonus gas appena varato dal governo. L’aiuto, pari al 25% della Tari o della tariffa corrispettiva, potrebbe essere di grande sostegno per chi non arriva alla fine del mese.

Numeri

Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2024 ed elaborati dal rapporto di Cittadinanzattiva presentato solo qualche mese fa, hanno calcolato che in media una famiglia ha pagato 329 euro l’anno per la Tari, il 2,6% in più dell’anno precedente. Ma ci sono punte che sfiorano i 600 euro in alcune città del Sud che contrastano con un minimo di circa 200 euro in diversi centri del Nord. In pratica lo sconto potrebbe variare tra i 50 e i 150 euro. Sarà però necessario attendere le istruzioni operative. Introdotta nel 2019 con un decreto fiscale, l’agevolazione guarda alle famiglie in condizioni di disagio economico.

La riduzione del 25% della Tari (o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani altrimenti dovuta) sarà riconosciuta ai nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro, tetto elevato a 20mila con almeno quattro figli a carico. L’entrata in vigore del decreto del presidente del Consiglio dei ministri è prevista per il 28 marzo, poi qualche mese per le norme attuative. L’applicazione concreta potrebbe prevedere anche una piccola rimodulazione per gli altri cittadini. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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