Bonifica Caffaro, tutto pronto per la consegna del sito alle aziende

Barbara Fenotti
Mancava soltanto la presa di possesso dell'area da parte del commissario straordinario Fasano, che ha ora consentito l’ingresso a ingegneri, chimici e fisici attualmente impegnati in sopralluoghi
Sin Caffaro, via alla fase operativa
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Lo scorso 7 maggio c’era stata la firma del contratto del valore di circa 45 milioni tra il commissario straordinario Mauro Fasano e il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Greenthesis Spa, Nico Srl e Acr relativo alle opere di progettazione esecutiva ed esecuzione degli interventi di decommissioning, bonifica e messa in sicurezza permanente dello stabilimento Caffaro («Stralcio di Prima Fase»).

Per la consegna del sito alle aziende mancava all’appello, a quel punto, la chiusura della procedura di presa di possesso dell’area da parte del commissario straordinario. Un passaggio che Fasano ha completato nei giorni scorsi, consentendo così l'ingresso nel sito, dallo scorso lunedì 13 maggio, a un gruppo composto da ingegneri, chimici e fisici attualmente impegnati in sopralluoghi per documentare ciò che stanno trovando all’interno. «Li sento tutti i giorni per aggiornarci e il 20 maggio ho firmato il provvedimento per l'occupazione temporanea dell'area» ha detto Fasano nel corso della commissione consiliare convocata oggi pomeriggio per un aggiornamento sulla situazione del Sin Brescia Caffaro. «In questo periodo ho stretto contatti con Arpa e stiamo dialogando per avere una continuità dal punto di vista del monitoraggio fino al primo semestre del 2026 - ha aggiunto Fasano -. Anche con il Ministero dell’Ambiente i rapporti sono stretti: ci sentiamo, insieme con la Provincia e la Regione, una o due volte a settimana».

La commissione di oggi ha visto anche l’intervento dell’amministratore delegato di A2A, Tullio Montagnoli, per aggiornare in merito all’attività di controllo della barriera idraulica avviata lo scorso venerdì 12 aprile e condotta con telesorveglianza 24 ore su 24 direttamente dalla control room della sede di via Lamarmora della multiutility cittadina. Gli impianti della barriera (composta da 5 pozzi e rispettivi quadri elettrici, 2 impianti di trattamento con filtri per l’abbattimento del mercurio, dei solventi e del Pcb 1 vasca di raccolta dell’acqua emunta e scarico finale nella roggia Fiumicella) sono dotati di sensori in grado di registrare i parametri di funzionamento (la portata d’acqua estratta dai pozzi, l’efficienza della pompa o il livello della falda) e, in presenza di un valore anomalo, viene generato un allarme nel sistema di telecontrollo, che attiva il personale della control room, permettendo di risolvere velocemente il problema e mettere in sicurezza la barriera. L’emungimento è di 800 metri cubi all’ora anche se «fino a 10 giorni fa abbiamo aumentato la portata a 1.100 - ha spiegato Montagnoli - per mantenere il livello della falda stabile, dato che a oggi è piovuto quasi 10 millimetri in più di quello dell’intero anno precedente». A2A ha inoltre installato un campionatore automatico che raccoglie campioni medi nelle 24 ore e che in ogni istante Arpa può controllare.

Smantellamento

In questo momento all’interno dell’area stanno operando le società Caffaro Brescia e Csa srl per completare lo smantellamento degli impianti di loro proprietà. Un'operazione che sta seguendo una programmazione precisa con l’obiettivo di giungere a conclusione prima della consegna dei lavori, prevista successivamente all’approvazione della progettazione esecutiva, e della cantierizzazione. Il prossimo 31 maggio, è stato detto durante la commissione del pomeriggio, alcuni ingegneri provenienti dalla facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova verranno in visita al sito, che è ormai diventato un caso di studio nazionale.

Anche gli occhi della stessa Brescia rimangono puntati sul sito: «Stiamo proseguendo con l’attività dell’Osservatorio, che per noi è un prezioso strumento di presidio - ha affermato l’assessora all’Ambiente, Camilla Bianchi -. Fondamentale è continuare a curare anche la comunicazione con i cittadini: andremo nei quartieri per spiegare cosa sta accadendo nel sito e quali sono i parametri di sicurezza in vista della cantierizzazione». A metà febbraio è stata inoltre creata una pagina Facebook, curata dall'Università Cattolica di Brescia, dove viene spiegato passo passo cosa si sta facendo per e dentro l’area. Bianchi ha poi annunciato che una parte del Sin è stata stralciata per procedere con la realizzazione di un nuovo parcheggio su via Milano: «Anche in questo caso c'è una bonifica da fare - ha affermato l’assessora -. Ora c'è stata l’aggiudicazione della gara a breve verrà dato il via alla cantierizzazione, sarà eseguita la bonifica alla quale seguirà la realizzazione del parcheggio».

Quanto al bosco urbano che l’Amministrazione vorrebbe realizzare una volta compiute le bonifiche delle aree agricole del sito della Caffaro, il consigliere comunale Luca Pomarici ha chiesto di considerare l’ipotesi di collocare qui, in collaborazione con l'Università e con altri enti, una coltura idroponica «che può essere installata verticalmente e non impatta col terreno». È stata messa sul tavolo ancora una volta da Massimo Tacconi della Lega l’ipotesi di un impianto agrovoltaico, mentre Mattia Margaroli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Loggia, ha puntato il dito contro la definizione di bosco urbano. «In campagna elettorale la Giunta millantava la futura realizzazione di un bosco urbano - ha puntualizzato -, quando invece non sarà propriamente un'area dove si potrà andare a fare un pic-nic o stendersi a prendere il sole». Bianchi ha ribattuto che «certamente non ci si potrà stendere, ma l’idea sarebbe di realizzare in mezzo agli alberi delle passerelle per permettere alle persone di passarvi attraverso senza stare a contatto diretto con il terreno».

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