Bombe nel lago di Garda, fondale intoccabile a Desenzano
Lo si immaginava: l’ordinanza anti-bombe è destinata a restare per un bel pezzo a Desenzano. Lo si evince dalla risposta giunta nelle ultime ore a una delle due interrogazioni presentate sul tema all’indomani del rinvenimento degli ordigni al porto Vecchio e della conseguente ordinanza emanata dal sindaco Guido Malinverno. Stante il fatto che non è possibile escludere la presenza di ulteriori residuati bellici nello specchio acqueo di Desenzano, il primo cittadino ha vietato di raccogliere ogni tipo di oggetto dai fondali e dai litorali della città.
Le interrogazioni
Sul fronte politico, si è sollevato un polverone: due interrogazioni, lo si diceva, presentate dai due gruppi di opposizione. Andrea Spiller, che in Consiglio comunale siede in minoranza per il Movimento Cinque Stelle e l’Altra Desenzano, ha chiesto chiarimenti in merito ai tempi e alle competenze delle operazioni di bonifica e ora è arrivata la risposta. Vi si precisa che le bonifiche sono già state effettuate nei luoghi e punti indicati dalla Guardia costiera e che il soggetto preposto alle verifiche per accertare la presenza di ulteriori ordigni e materiale pericoloso lungo il litorale è il personale militare del Genio Guastatori dell’Esercito.
In realtà la supervisione spetta sì al Ministero della Difesa, ma il Codice dell’ordinamento militare stabilisce che l’attività di ricerca e scoprimento di ordigni a scopo precauzionale può essere eseguita su iniziativa e a spese dei soggetti interessati, e quindi presumibilmente dell’Autorità di bacino, che dovrebbe avvalersi di una impresa specializzata alla bonifica sistematica e iscritta all’apposito albo. Esattamente come avviene per i cantieri: senza allontanarsi troppo, era andata così al Desenzanino non più tardi dell’anno scorso.
Resta l’ordinanza
Puntualizzazioni a parte, l’ordinanza è destinata a rimanere. «Anche su indicazione del responsabile delle operazione di bonifica – si legge nella risposta – è opportuno che persista, atteso che la stessa non impedisce in toto l’accesso alla costa, bensì vieta solamente l’asportazione di oggetti, attività peraltro già vietata in alcune spiagge italiane per fini di tutela del paesaggio».
Spiller è convinto che rimarrà «per anni, forse per sempre. È difficile pensare a una bonifica capillare di tutto il litorale. E pare evidente che a venire inibite del tutto saranno le operazioni di pulizia delle spiagge dai rifiuti, spesso attuate da volontari e cittadini».
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