Boato in centro per il crollo di un solaio: nessuna persona coinvolta

Dopo il grande spavento di ieri pomeriggio, le operazioni di ricerca tra le macerie sono durate fino a sera inoltrata. I locali sono ora sotto sequestro
  • La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo
    La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo
    La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo
    La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Lo stabile era disabitato da tempo. Vuoto. I vicini non hanno sentito rumori o movimenti negli ultimi giorni. Ma solo una minuziosa operazione di ricerca e verifica può dare la certezza, che non ci siano persone coinvolte. È quello che è accaduto ieri pomeriggio in Tresanda San Nicola in centro storico, proprio alle spalle della chiesa di San Francesco nella palazzina che, per anni, ha ospitato una storica osteria. In una palazzina al civico 13, attigua ad un’altra in ristrutturazione, si è verificato un crollo ma, per fortuna, in serata i Vigili del fuoco hanno stabilito con assoluta certezza che all’interno non c’era nessuno. Non ci sono persone ferite nel crollo. I locali sono stati messi sotto sequestro per fare le indagini del caso.

Il boato

L’allarme è scattato poco dopo le 14 di ieri pomeriggio quando i residenti hanno sentito un improvviso boato, come se ci fosse stata una esplosione, e poi l’inconfondibile fragore delle macerie che crollano e che si portano dietro tutto quello che incontrano. La polvere in un attimo ha invaso la strada e solo quando si è diradata si è provato ad immaginare cosa fosse successo.

La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo
La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo

«Ho sentito un botto tremendo, ho visto una nuvola di polvere e sono uscito in strada. Abbiamo chiamato immediatamente i soccorsi perché non sapevamo cosa stesse accadendo» hanno raccontato i residenti della via che si sono riversati nel vicolo in canottiera e ciabatte, come erano in casa. In pochi minuti sul posto sono arrivate le Volanti della Polizia e poi la prima squadra dei Vigili del fuoco.

Le verifiche

Una trave che sporgeva da una finestra lasciava intendere cosa fosse successo e quando i pompieri con l’autoscala hanno sfondato le finestre e guardato all’interno hanno avuto un quadro più chiaro. Il tetto è rimasto al suo posto. Il solaio del secondo piano è crollato quasi interamente, il peso delle macerie ha sfondato il pavimento e la soletta che aveva sotto e a loro volta sono precipitati un altro piano più sotto.

I vigili del fuoco in Tresanda San Nicola

«Dobbiamo avere la certezza che non ci siano persone coinvolte» hanno detto i funzionari intervenuti sul posto e la macchina del soccorso si è messa in moto. Da Milano e da Bergamo oltre che dal comando di Brescia sono intervenute le squadre Usar (Urban Search and Rescue, ndr) dei Vigili del fuoco e di Areu e le unità cinofile da ricerca. Proprio i cani sono stati i primi ad entrare e a fornire ulteriori elementi che avvaloravano la tesi che non ci fossero persone coinvolte.

La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo
La palazzina in Tresanda San Nicola il giorno dopo il crollo

Prima che gli operatori potessero entrare nello stabile però è stato necessario che venisse puntellato il solaio del pian terreno, che in quel momento reggeva il peso delle macerie dei due piani soprastanti. Solo a quel punto le squadre hanno potuto entrare in sicurezza e accertare che non ci fossero persone coinvolte. Chiusa l’emergenza, a tarda sera, si sono avviate le indagini. Secondo una prima ipotesi le vibrazioni dei lavori nella palazzina attigua potrebbero aver reso ancora più instabile il complesso già compromesso, che all’improvviso è crollato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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