Cronaca

Blitz all’ex Breda, due interrogazioni al ministro Piantedosi

La Redazione Web
Marco Grimaldi: «Spieghino gli agenti della Questura di Brescia perché donne e ragazze sarebbero state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe»
Il presidio davanti alla ex Breda - © www.giornaledibrescia.it
Il presidio davanti alla ex Breda - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) alla Camera, Marco Grimaldi, ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella quale si chiede alla questura di Brescia «come mai hanno sottoposto a 7 ore di fermo persone che avevano fornito i documenti e quindi non dovevano essere trattenute in base all'articolo 349 del codice di procedura penale».

Il riferimento è a quando accaduto dopo il blitz di una quarantina di attivisti di Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera di ieri mattina di fronte alla ex Breda, al quartiere Primo Maggio di Brescia. Che, per ora, dopo i video pubblicati sui social non hanno presentato denuncia. «Vedremo cosa fare», ha fatto sapere l’avvocato Gilberto Pagani, difensore di alcune manifestanti di Ultima Generazione.

«Spieghino gli agenti – scrive Grimaldi – perché donne e ragazze sarebbero state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe. Di questi abusi, dopo il 2001, ne abbiamo abbastanza. Come ne abbiamo abbastanza delle denunce arbitrarie, che regolarmente cadono davanti al pm, e dei fogli di via elargiti a chiunque manifesti».

L’accusa di Extinciton Rebellion

I manifestanti ieri mattina sono stati portati in questura dagli agenti di Polizia giunti sul posto. «Il trasferimento negli uffici di polizia può avvenire solo nel caso in cui non sia possibile identificare le persone sul posto. Il trasferimento in Questura è stato giustificato nel verbale facendo riferimento ai reati di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337), oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis) e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale (art. 651)», comunica il movimento.

«Inoltre, si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile», scrivono ancora gli attivisti.

«La Questura ha svolto le proprie attività di indagine e d'ufficio secondo le modalità consone del rispetto dei diritti e delle dignità delle persone. Per questo non si risponde alle provocazioni emerse da un un video e da un comunicato diffuso alla stampa in cui si descrivono atteggiamenti che non appartengono alla Questura di Brescia e ai suoi operatori di polizia», rispondono da via Botticelli.

Gian Antonio Girelli

Anche il deputato del Partito Democratico Gian Antonio Girelli ha presentato un’interrogazione a risposta al ministro dell’Interno per sapere se sia a «conoscenza di quanto la stampa riporta in merito alla denuncia di Extinction Rebellion e cosa intenda fare, per quanto di sua competenza, per chiarire nei tempi più rapidi possibili, quanto realmente accaduto nella questura di Brescia, non essendo possibili zone d’ombre o incertezze in una situazione di tale importanza».

«Nella mia interrogazione – ha sottolineato Girelli – ho voluto chiedere chiarimenti in quanto le dichiarazioni dei manifestanti e della questura divergono rispetto alle modalità con le quali sono stati effettuati i controlli e le perquisizioni. Penso che sia doveroso da parte del Ministro dell'interno chiarire la dinamica del fermo per fugare ogni dubbio al riguardo». 

Orfini

Anche il deputato democratico Matteo Orfini si è espresso in merito. «Le notizie provenienti da Brescia che riguardano il fermo di alcuni attivisti di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione sono inquietanti. Ragazze obbligate a spogliarsi, procedure irregolari e chiaramente punitive che se confermate sarebbero veri e propri abusi. Da Bologna arrivano segnalazioni analoghe: una donna obbligata a spogliarsi e trattata in modo inaccettabile in uno stato di diritto. Chiediamo al ministro Piantedosi di verificare immediatamente e di intervenire qualora le notizie fossero confermate. Viene sempre più il dubbio che questi comportamenti siano figli, se non di una indicazione esplicita, di un clima creato da un governo che cerca di esasperare la situazione e di criminalizzare il dissenso. E lo diciamo avendo duramente condannato le violenze di alcune minoranze nelle manifestazioni di questi giorni. Ma questi comportamenti da parte delle forze dell'ordine sono ingiustificati e inaccettabili».

Movimento 5 Stelle

«Quello che è accaduto a Brescia è inaccettabile. Donne costrette a togliersi le mutande e a fare piegamenti in Questura, umiliate con un trattamento riservato solo a loro, mentre gli uomini venivano risparmiati. Questa è una violenza, un abuso intollerabile che viola non solo la dignità delle persone coinvolte, ma anche i principi di uguaglianza e rispetto». Lo scrivono in una nota congiunta Carolina Morace e Gaetano Pedullà, europarlamentari del Movimento 5 Stelle.

«Pretendiamo risposte immediate e provvedimenti concreti contro chi ha ordinato e perpetrato queste pratiche vergognose che hanno colpito i giovani attivisti di Extinction Rebellion. Il Ministero degli Interni apra una inchiesta e accerti queste gravi responsabilità», concludono gli eurodeputati.

Il centrodestra di Brescia

Nel pomeriggio di martedì è arrivata anche una nota dei parlamentari e delle parlamentari del centrodestra di Brescia, ovvero Simona Bordonali, Cristina Almici, Giangiacomo Calovini, Maurizio Casasco, Paolo Formentini, Stefano Borghesi, Giampietro Maffoni e Adriano Paroli. «Abbiamo preso atto della denuncia dell’attivista di Extinction Rebellion e delle dichiarazioni pubblicate dalla Questura di Brescia», scrivono. «Siamo certi che, qualora fosse necessario, verranno fatti tutti gli approfondimenti del caso, con la massima celerità e trasparenza, per garantire chiarezza e tutelare il lavoro dei nostri agenti, che non devono essere messi sotto accusa ingiustamente. Ribadiamo la nostra piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, che svolgono ogni giorno un lavoro essenziale a tutela della sicurezza e del rispetto delle leggi, sempre con professionalità e nel pieno rispetto della dignità delle persone, come evidenziato nella nota diffusa dalla Questura. Il nostro impegno rimane quello di supportare sempre le istituzioni dello Stato, garantendo al contempo il pieno rispetto dei diritti di tutti i cittadini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato