Blanco e i calci alle rose all’Ariston, il gip di Imperia archivia le accuse

La Redazione Web
Per il giudice «in un contesto di forte tensione» appare «almeno comprensibile la collera dell'indagato». Il Codacons chiederà il riesame
Blanco, tutto archiviato per il caso... rose
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Il giudice delle indagini preliminari di Imperia ha archiviato le accuse su Blanco per aver preso a calci le rose sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo 2023, confermando la decisione della Procura.

L’indagine per danneggiamento era nata dalla denuncia del Codacons, che il gip Massimiliano Botti ha rigettato.

Nel provvedimento diffuso dalle agenzie stampa si legge: «Nel caso in esame, risulta che la collera di Fabbriconi (cognome di Blanco, il cui nome è Riccardo, ndr) è stata innescata da un malfunzionamento dell’impianto audio che, palesemente, ha rischiato di pregiudicare la sua prestazione; in un contesto di forte tensione come quello dell’esibizione canora sanremese, foriera di esiti decisivi per la carriera di ciascun cantante coinvolto, appare se non giustificabile almeno comprensibile la collera dell'indagato a fronte di un inconveniente che poteva compromettere le sue chances di vittoria». Scrive il giudice Botti: «Si sottolinea che il Sindaco di Sanremo, pur avendo rilasciato dichiarazioni ai mass media nelle quali allude a un danno di immagine per la Città da lui rappresentata (cioè a un danno obiettivamente maggiore di quello arrecato agli allestimenti floreali in sé e per sé considerati), non sembra aver esperito alcuna iniziativa in campo civile o penale nei confronti dell'indagato, mostrando di attribuire alla condotta di Fabbriconi un rilievo assai minore di quello dichiarato sull'onda dello strepito mediatico».

Cos’era successo

Era da poco passata la mezzanotte dell’8 febbraio quando Blanco aveva cominciato a cantare all’Ariston il suo nuovo singolo «L’isola delle rose», dopo essersi esibito con Mahmood in «Brividi», con cui aveva stravinto l’edizione precedente del festival. Per due volte, durante l’esibizione, Blanco aveva affermato di non sentire la propria voce in cuffia. Poi, semplicemente, aveva smesso di cantare e iniziato a distruggere il palco, prendendo a calci le fioriere, spargendo fiori ovunque, mentre la sua band proseguiva a suonare.

Blanco si era poi scusato ma a febbraio la Procura di Imperia aveva aperto un’indagine contro di lui, su esposto del Codacons, con l'accusa di danneggiamento. La Procura aveva poi chiesto l’archiviazione a maggio dello stesso anno.

Le contestazioni del Codacons

Il Codacons ha subito contestato la decisione: «Il Tribunale di Imperia commette una “gaffe”, attribuendo il comportamento dell’artista alla tensione dovuta alla gara canora cui l’artista partecipava – si legge in un comunicato –. Peccato però che nel 2023 Blanco partecipò al Festival solo come ospite, per presentare il suo nuovo brano».

«Blanco non aveva alcun possibilità di vittoria, non partecipando ad alcuna gara ed essendo presente al Festival di Sanremo esclusivamente in qualità di ospite – evidenzia il Codacons –. Circostanza che, al contrario, aggrava il suo comportamento, del tutto ingiustificato e altamente diseducativo, considerato l'elevato seguito di giovanissimi vantato dall'artista». Non solo. «Per il Gip il fatto che il Comune di Sanremo non si sia attivato in sede legale contro l’artista, ridimensiona il caso della distruzione della scenografia dell'Ariston e fa venire meno elementi per proseguire le indagini», sottolinea l’associazione dei consumatori.

Il Codacons presenterà istanza al presidente del Tribunale e alla Cassazione, chiedendo il riesame del provvedimento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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