Bimbi mai nati, i genitori: «Importante la decisione della Procura»
«La decisione della Procura di procedere all’accertamento dei reati commessi contro i nostri bambini è un primo passo molto importante». A scrivere queste parole è la portavoce di alcuni genitori dei bimbi mai nati e sepolti al Vantiniano, le cui tombe sono state rimosse nell’autunno del 2021. Il comunicato arriva all’indomani della richiesta della Procura di rinvio a giudizio per due dirigenti del Comune di Brescia nell’ambito dell’inchiesta su questa vicenda emersa all’epoca con una segnalazione dei genitori al Giornale di Brescia.
Nella nota inviata alla stampa viene ribadita la posizione delle famiglia: «Non siamo stati informati dell’esumazione e, ad esito delle procedure di scavo compiute in nostra assenza, ci è stato detto che dei nostri bambini non era rimasto più nulla. Un esito impossibile e senza precedenti. Siamo convinti che i resti dei nostri piccoli siano ancora lì, forse confusi e rimescolati dai lavori delle ruspe».
La portavoce dei genitori ricorda l’impegno negli anni per chiedere all’amministrazione di «fermare le nuove inumazioni e riaprire il cantiere per ricercare i resti e per dare loro una sepoltura, anche cumulativa, ma dignitosa e riconoscibile». In questo tempo, si legge nel comunicato, «abbiamo aspettato una mano tesa dal Comune, ma questa mano non è mai arrivata».
Per questa ragione ora questi genitori si dicono grati alla Procura di Brescia e promettono: «Ora chiederemo di fermare le nuove esumazioni nei campi dei nostri bambini e insisteremo per l’imputazione, fino all’accertamento dei fatti».
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