Bimbi mai nati, le famiglie chiedono di fare nuovi scavi
Poco più di due mesi per trovare un accordo, per chiudere fuori dal tribunale una parte della vicenda, politica e giudiziaria, che si era aperta nell’autunno del 2021 con la rimozione di alcune centinaia di tombe nella porzione del cimitero Vantiniano in cui erano sepolti i bimbi mai nati, nati morti o vissuti solo pochi giorni.
L’accusa
Secondo la Procura della Repubblica infatti due funzionarie del settore cimiteri del Comune di Brescia sono responsabili dei reati di violazione dei sepolcri e vilipendio delle tombe in relazione ai tempi e ai modi degli avvisi alle famiglie sulle imminenti rimozioni e sulle modalità con cui le operazioni sono state effettuate. Sono complessivamente nove le posizioni di persone offese, cioè coppie di genitori, rappresentate in aula dagli avvocati Francesco Mingiardi e Gloria Girelli.
Nuovi scavi
Il Gip Gaia Sorrentino ha rinviato l’udienza preliminare all’11 aprile e in questo tempo le parti devono provare a vedere se ci sono i presupposti per un accordo. Le due imputate, difese dagli avvocati Luigi e Giordana Frattini e Michele Bontempi, si sono dette disponibili «per solidarietà umana» a valutare le richieste delle famiglie.
L’avvocato Mingiardi ha spiegato che, per le posizioni da lui rappresentate, è determinante che per prima cosa si proceda con «nuovi scavi nella zona del cimitero dove c’erano le sepolture dei loro figli» per accertare che non ci siano altri resti o effetti personali che, se fossero invece trovati, possano essere restituiti alle famiglie.
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