Truffa bancaria, arresti e perquisizioni a Brescia

Sono stati eseguiti tre arresti e undici perquisizioni: i reati contestati sono truffa aggravata, bancarotta, false comunicazioni sociali e autoriciclaggio
La sede di Banca Progetto - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La sede di Banca Progetto - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Tre arresti, undici perquisizioni – una nella sede milanese di Banca Progetto – e sequestri di denaro per quasi sette milioni di euro. Sono gli effetti di un’inchiesta della Procura di Brescia condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal Pm Erica Battaglia. Le accuse contestate a vario titolo sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali.

Gli arresti

Arrestato un agente finanziario bresciano che lavorava per Banca Progetto, il quale, secondo le indagini, con l’ausilio di un collaboratore e del rappresentante legale di una società avrebbe consentito a quest’ultima di beneficiare di tre prestiti assistiti – per la maggior parte – dal Fondo centrale di garanzia a favore delle Pmi del Mediocredito Centrale.

Si tratta di Marco Savio, fratello del magistrato antimafia Paolo Savio. Quest’ultimo è completamente estraneo alle indagini. Marco Savio si attualmente in carcere: è stato raggiunto da una doppia ordinanza di custodia cautelare, una firmata dal Gip di Brescia che disponeva i domiciliari e una dal giudice di Monza, che ha disposto il carcere.

Ai domiciliari anche il braccio destro del promotore finanziario, Diego Galli, 56 anni. Mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di Federica Burzio, 34enne ritenuta dagli inquirenti la factotum del gruppo.

Falsa documentazione

I finanziamenti sarebbero stati ottenuti attraverso la produzione di falsa documentazione e l’alterazione dei bilanci della società richiedente, e in parte trasferiti sui conti correnti nella disponibilità dell’agente arrestato, attraverso bonifici giustificati da operazioni commerciali non coerenti.

In particolare lo stesso agente, sebbene formalmente estraneo alla direzione dell’azienda beneficiaria dei prestiti, ne avrebbe assunto sostanzialmente l’amministrazione e «si sarebbe adoperato nella predisposizione di documentazione inattendibile» fanno sapere gli inquirenti.

La perquisizione

Le fiamme gialle bresciane stanno effettuando una perquisizione nella sede milanese di Banca Progetto, a cui è stato richiesto di esibire il modello di organizzazione della società, «allo scopo di valutare eventuali profili di responsabilità amministrativa».

Contestualmente, nell’ambito di altro filone investigativo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Monza, la Finanza sta procedendo all’esecuzione di misure cautelari per analoghe vicende nei confronti di ulteriori persone.

La nota di Banca Progetti

Banca Progetti nella mattinata del 5 novembre ha diffuso la seguente nota:  «Banca Progetto Spa, in relazione a notizie di stampa diffuse in data odierna relative a indagini della Guardia di Finanza di Brescia, precisa di essere parte lesa nella vicenda. La Banca conferma la propria volontà di collaborare con la GdF e le autorità competenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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