A Bagnolo Mella la mostra «1944, bombardamenti su Brescia»

«Ricordo il sibilo delle bombe che cadevano. La prima volta era il 13 luglio ’44 ed erano le 23.30. Era buio... Udimmo l’ululato delle sirene e fuggimmo verso il rifugio. Poi alle due il rombo dei motori dei bombardieri si fece più possente. Le mitragliere dell’antiaerea scaricavano traccianti e raffiche verso il cielo nero, mentre le fotocellule cercavano di inquadrare i velivoli. Ma la loro quota era troppo alta.
Sulla città si scatenò l’inferno. Il giorno dopo uscii e scattai, dando una mano ad estrarre le persone dalle macerie. Sino alla fine della guerra si ebbero 52 incursioni sulla città con 430 vittime, mentre i morti furono 1.302 tra città e provincia».
Nel 1985 quando Fausto Schena ci raccontò alla presenza di suo nipote Angelo Canori, di quei momenti interminabili di paura, i suoi occhi celati dietro le spesse lenti si velavano di malinconia e dolore. Reggeva tra le mani tremanti delle fotografie. Le stesse esposte oggi a Bagnolo Mella.
La paura
Era un racconto interiore quello di Fausto, un dolore strisciante e persistente che filtra anche dalle sue immagini crude e dirette delle macerie della città ferita e dei corpi inerti allineati sui tavolacci, nelle istantanee della tragedia che gli amici di allora – e di oggi – del Gruppo Fotografico Bagnolese riportano nella bella mostra in corso sino a domenica a palazzo Bertazzoli.

«1944, bombardamenti su Brescia» è una mostra di fotografie in bianco e nero del maestro bresciano classe 1895 scomparso nel 1956 che documentò con passione attraverso il suo obiettivo la vita di quasi un secolo a Brescia. Alcuni tra i soci più anziani del gruppo di Bagnolo lo conobbero e con Fausto Schena scattarono panoramiche e dettagli del vivere nella nostra provincia come fecero con gli amici di allora, quale il Riccardi e tanti altri.
Uno spaccato di storia locale che diviene patrimonio in un tributo alla conoscenza e alla condivisione di un sapere, quello dei nostri padri, testimoni di tragedie trascorse ma non passate.
La guerra allora come oggi rappresenta una piaga che colpisce le frange più deboli della popolazione. Come nelle foto di Fausto Schena bimbi e vecchi inermi. Civili innocenti. Foto storiche di un’attualità struggente, occasione preziosa di un viaggio nel tempo oltre il volo di quei 200 bombardieri. È la testimonianza della voglia di tornare a vivere e di costruire una normalità, mentre il fumo dalla cupola bombardata del Duomo si dirada ma non si rimarginano le ferite dell’anima.
La mostra resta aperta oggi dalle 20 alle 22 e nel weekend dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato