Baby gang in piazza Vittoria, botta e risposta sul presidio fisso
Gli ultimi atti di violenza tra giovani hanno riacceso, se mai si fosse spenta, la polemica sul tema della sicurezza in piazza Vittoria a Brescia. «La pazienza è finita», tuona il gruppo di Fratelli d’Italia in Loggia, che annuncia l’avvio di una raccolta firme per chiedere alla Giunta Castelletti un presidio fisso della Polizia Locale, con l’ausilio delle forze dell’ordine, nel fine settimana. Nella replica immediata però la sindaca bolla come «iniziativa strumentale» quella dei consiglieri di minoranza, ai quali suggerisce di rivolgersi alla Prefettura o alla Questura, «oppure direttamente al ministro leghista Piantedosi».
L’episodio che ha scatenato il nuovo, durissimo botta e risposta è avvenuto mercoledì sera, quando «due ragazzi di 19 e 20 anni, armati di coltelli, si sono inferti ferite», come viene ricordato in una nota firmata da Mattia Margaroli, Carlo Andreoli, Mariangela Ferrari, Mariachiara Fornasari e Giovanni Posio. I consiglieri di FdI chiedono quindi all’unisono che si intervenga «il prima possibile con misure concrete che garantiscano la sicurezza dei residenti e dei commercianti». In particolare ne vengono indicate due, a partire dal presidio fisso, con l’impiego anche «dell’unità cinofila per contrastare lo spaccio di droga tra giovanissimi in quell’area».
L’altra misura chiesta è «l’introduzione del Daspo urbano, grazie al quale «un sindaco può vietare l’accesso in alcune aree della città verso coloro che pongono in essere condotte che limitano la libera accessibilità in strade, piazze, ferrovie e aeroporti. Inspiegabile la volontà da parte dell’Amministrazione di non introdurre questo strumento nel Regolamento di Polizia urbana».
La replica
Laura Castelletti esprime però «stupore» per le proposte che vengono avanzate: «Non sono il sindaco e la Giunta - ribadisce - ad avere le redini in tema di sicurezza, questo è un compito che svolgono la Prefettura e la Questura, che presiedono il Comitato per l’ordine e la sicurezza, prendendo le decisioni strategiche, coordinando le forze dell’ordine e monitorando anche questa questione con costanza e puntualità». Il Comune, «che siede a quel tavolo se convocato - prosegue - è sempre pronto a fare la propria parte con la Locale, quando necessario».
Ma quella di Fratelli d’Italia è un’iniziativa «strumentale, rivolta volutamente a chi non ha le competenze e gli strumenti per metterla in atto. In questo modo, inoltre, per creare una polemica inutile, si ingannano i cittadini, a cui si chiede di firmare una petizione che non può avere alcun seguito, perché indirizzata alla persona sbagliata». Per quanto riguarda il Daspo, noto anche come «Daspo Willy», la sindaca ricorda invece che «il Questore ha a disposizione questo strumento, che infatti ha già utilizzato in piazza Vittoria». Diverso è il caso del Daspo urbano, a proposito del quale la numero uno di Palazzo Loggia sottolinea che «è in programma una revisione del Regolamento di polizia Urbana, che seguirà il normale iter amministrativo».
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