Aziende e dipendenti verso nuove abitudini «green»

Marco Papetti
Una figura all’incrocio tra interessi del privato e salute pubblica: «L’obiettivo è quello di costruire una città con una qualità dell’aria migliore», ha detto la sindaca Castelletti
Il convegno si è tenuto al Santa Giulia © www.giornaledibrescia.it
Il convegno si è tenuto al Santa Giulia © www.giornaledibrescia.it
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Coinvolgere i dipendenti di un’azienda ad adottare abitudini «green» negli spostamenti: è il compito, spesso arduo, del mobility manager, figura all’incrocio tra interessi del privato e salute pubblica. Ieri pomeriggio ne hanno discusso autorevoli esperti di sostenibilità e comunicazione nel convengo «Mobility management: un’opportunità per l’azienda e le sue persone» all’auditorium Santa Giulia, promosso nella Giornata del mobility management all’interno della Settimana europea della mobilità.

Un tema su cui Brescia sta ingranando una marcia virtuosa secondo il vicesindaco con delega alla Mobilità Federico Manzoni: «Stiamo riscontrando feedback sempre più positivi nell’interazione con le aziende – ha detto l’assessore –. Ad aprile abbiamo in Giunta il Piano di attività del Mobility management che ci dice della traiettoria che verrà realizzata nei prossimi anni».

La figura

Della natura peculiare di questa figura ha parlato il mobility manager d’area del Comune Alberto Sutera: «Deve convincere i propri colleghi a rinunciare all’auto per andare a lavoro: le difficoltà che incontra ci portano a dire che il tema è anche culturale, riguarda il come creare consenso all’idea che si può anche rinunciare all’auto».

Ma come fare? «In una comunicazione efficace – ha spiegato il business coach e comunicatore aziendale Massimo Bersotti – più che sul come e sul cosa dobbiamo martellare sul perché, che motiva l’individuo a prendere parte o no alla causa del mobility management». Se d’altronde, ha ricordato la psicologa Marcella Danon, oggi «siamo molto sensibili al richiamo degli spazi aperti, e questo può essere una leva per convincere a usare mezzi alternativi all’auto», è anche vero che la comunicazione della sostenibilità genera un ritorno per le aziende.

Sostenibilità

«La sostenibilità va comunicata perché migliora la reputazione – ha spiegato Laura Margherita Poggio, docente di Comunicazione della sostenibilità d’impresa –. Il 40% dei livelli di reputazione di un’impresa è dato da elementi di sostenibilità. Inoltre rafforza l’identità aziendale e aumenta la competitività, perché porta innovazione».

D’accordo il Ceo di A2A E-Mobility Fabio Pressi: «I temi della mobilità sostenibile devono essere un volano», ha detto. «La mobilità ha un ruolo fondamentale nella strategia della città – ha precisato la sindaca Laura Castelletti – lo abbiamo visto con la metropolitana e con il tram. L’obiettivo è quello di costruire una città con una qualità dell’aria migliore, qualcosa che si raggiunge solo insieme». 

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