Avis regionale: il numero di donatori cresce, ma il plasma è insufficiente e viene importato dagli Usa
Il numero dei donatori in Lombardia cresce e la risposta al fabbisogno di sangue consente alla regione di essere autosufficiente. Le note negative riguardano invece i giovani donatori, ancora troppo pochi, e il plasma, la cui raccolta è insufficiente e costringe l’Italia a importarlo dagli Stati Uniti.
L’assemblea
È quanto emerso questa mattina alla 53esima assemblea annuale dell’Avis regionale, che si è svolta a Brescia nella sede provinciale dell’associazione, in piazzetta Avis. In tutto, in Lombardia sono 261.811 gli iscritti, cresciuti nel 2023 del 10.39% (+23.827) rispetto all’anno precedente, con le donazioni che si mantengono stabili: 463.822 suddivise in 382.546 sacche di sangue intero, 76.237 di aferesi e 5.039 di altre donazioni.
L’assemblea annuale è stata anche l’occasione per illustrare i progetti avviati nel 2023 e che stanno prendendo forma: dalle iniziative tecnologiche, come la telemedicina, alla crescente presenza proattiva di Avis Lombardia nelle istituzioni e nei tavoli strategici.
Nutrita presenza in assemblea di esponenti della giunta regionale, con il presidente Attilio Fontana e gli assessori Romano Larussa, Barbara Mazzali e Elena Lucchini, delegata alla Famiglia e Terzo settore, che ha annunciato l’adeguamento delle tariffe in tema di donazione del sangue: «Vogliamo essere vicini a questi volontari che dedicano il loro tempo agli altri – ha detto – non solo con la nostra presenza, ma anche in modo fattivo, con una delibera che ha adeguato le tariffe per le attività trasfusionali di Avis, dando da un punto di vista economico, un po’ di ossigeno a questa associazione».
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