Avis, il nuovo presidente punta su giovani, digitale e sport

Marco Papetti
Francesco Piovani succede a Gabriele Pagliarini: per aumentare le donazioni si pensa a nuovi progetti
Il presidente uscente Pagliarini con il nuovo eletto Piovani © www.giornaledibrescia.it
Il presidente uscente Pagliarini con il nuovo eletto Piovani © www.giornaledibrescia.it
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Coinvolgere sempre più i giovani, sfruttare la digitalizzazione, avviare progetti con il mondo sportivo. E ovviamente, fare in modo che «il sangue non manchi mai negli ospedali». Sono tanti gli obiettivi di mandato di Francesco Piovani, neopresidente dell’Avis. Una nomina che Piovani considera il «completamento di un percorso» di oltre vent’anni da avisino, vissuti ricoprendo anche cariche di vertice: già presidente della sezione di Pavone Mella-Cigole, Piovani è stato tesoriere e vicepresidente vicario dell’Avis provinciale e tesoriere in quello regionale.

Per lui in cima alla lista delle priorità c’è naturalmente la fornitura di sangue e plasma. Nel 2024 le sacche raccolte sono state 61.300, tra sangue intero, plasma e multicomponenti. Il 3% in meno di quelle del 2023, quando furono 63.177. Un calo che il predecessore di Piovani, Gabriele Pagliarini, aveva spiegato con la chiusura temporanea per lavori delle unità di raccolta di Montichiari e dell’ospedale di Gardone Val Trompia. Altri lavori oggi in corso in alcune sedi, tra cui quella provinciale, dovrebbero «concludersi entro Natale», afferma Piovani. Un dato positivo del bilancio del 2024 è quello sul plasma, con un aumento del 24,5% di sacche rispetto al 2023.

Aumentare le donazioni

Per guadagnare nuovi donatori si punterà anche sui giovani: «Ci siamo resi conto dai questionari che i ragazzi non conoscono Avis, nonostante gli investimenti fatti», spiega Piovani. Occorre allora continuare sulla strada del «Progetto scuola»: «Incontrare i ragazzi consente di ringiovanire l’associazione e farci conoscere da loro». Ma occorre anche «proseguire con la comunicazione sui social» e ampliare l’utilizzo del digitale: «Mi piacerebbe provare ad avere un dialogo digitale con i nostri soci, perché oggi abbiamo un dialogo costante con i dirigenti delle sezioni comunali, ma non uno strumento digitale che ci consenta di sapere, tramite questionari, cosa vorrebbero gli avisini e quali idee hanno».

Un’altra idea riguarda le realtà sportive del territorio: «Abbiamo tanti possibili testimonal sportivi bresciani, portatori di un sano stile di vita, con cui si potrebbe parlare ai giovani». Il nuovo presidente eredita un’associazione di 102 sezioni, con 37.496 soci e 35.500 donatori attivi nel 2024. Qui l’ultimo bilancio segnala un calo: nel 2023 i donatori attività erano 36.084. Anche i nuovi donatori sono diminuiti nel 2024 (da 6398 nel 2023 a 6028). «Dobbiamo dare sempre maggior supporto alle Avis comunali nella sensibilizzazione sui territori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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