Ausiliari di nidi e asili comunali di Brescia: «Noi, penalizzati»

Se non distanti sono ancora lontane le posizioni delle ausiliari e degli asili e dei nidi comunali e il Comune. Ad avvicinarle non è bastato far sedere sindacati e datore di lavoro attorno allo stesso tavolo. Il confronto è acceso dal 2009, da quando ovvero il servizio è stato esternalizzato. I sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori sostengono da allora che, di appalto in appalto, si sono persi progressivamente «una serie di diritti e una buona fetta di salario» e chiedono «una reale svolta a favore delle lavoratrici e dei lavoratori.
Da poco è stato pubblicato il bando per il nuovo appalto, ma Fisascat Cisl e Filcams Cgil ritengono che ancora una volta non «offra tutele per il mantenimento del posto di lavoro, dei diritti e delle condizioni economiche». «Quando è scaduto l’ultimo bando - spiega Luca Di Natale, segretario della Filcams Cgil di Brescia - abbiamo sollecitato il Comune a sedersi ad una contrattazione in anticipo per evitare di incappare in una ulteriore perdita di diritti e salari. Negli incontri che abbiamo avuto non ci hanno fatto partecipare alla stesura del bando, rassicurandoci sul fatto che i diritti sarebbero stati tutelati.
Ora il bando c’è e apparentemente ha più attinenza con il lavoro svolto dalle ausiliarie. Si passa dal contratto multiservizi a quello delle cooperative sociali. Ma se lo si legge bene è solo apparentemente migliorativo. La clausola sociale che obbliga le aziende a riassumere a parità di condizioni, ad esempio, non è scritta bene».
I sindacati sin dall’inizio chiedono che si torni alla situazione pre 2009, con le ausiliarie dipendenti del Comune. «Ci dicono che non è possibile. Ma non abbiamo mai capito perché», dice Di Natale. L’assessora all’Istruzione, Anna Frattini, precisa: «In fase di stesura del bando abbiamo incontrato i sindacati e chiesto di presentarci le loro istanze. Per loro è prioritario tornare all’internalizzazione del servizio. Abbiamo spiegato che per noi non è una strada percorribile, per ragioni di bilancio e di gestione.
Quindi - prosegue Frattini - abbiamo chiesto ai sindacati di portarci le istanze che secondo loro dovevano essere recepite. Abbiamo fatto quello che la normativa nazionale consente, prevedendo un nuovo inquadramento contrattuale. C’è stata grande attenzione alla tutela delle lavoratrici. Cercheremo di portare i loro diritti anche nella fase di assegnazione dell’appalto».
I sindacati anticipano che continueranno la loro battaglia, pur confermando la disponibilità al confronto «affinchè in questo cambio d’appalto non si perdano ulteriori pezzi». «Chiediamo che il Comune, come già avvenuto in altre città, rediga un protocollo che impone di non scendere sotto certi livelli di diritti e di salario negli appalti comunali», conclude Di Natale.
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