Attiviste perquisite, il sottosegretario in Aula: «Piena regolarità»
«Le perquisizioni sono state svolte in un quadro di piena regolarità. Su tali procedure, che hanno una loro sensibilità, vi è infatti l'indicazione costante agli operatori di polizia affinché le pratiche adottate siano caratterizzate da proporzionalità ed adeguatezza rispetto agli scenari che si presentano«. È quanto spiegato in Parlamento dalla sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, in merito alle perquisizioni delle attiviste che avevano manifestato fuori dalla sede bresciana di Leonardo, e che una volta in questura sono state fatte spogliare e poi obbligate a fare dei piegamenti, come denunciato dalle stesse attiviste.
«In merito agli episodi avvenuti, e in particolare in relazione alle modalità con cui sono state effettuate le perquisizioni, ribadisco quanto ha già avuto modo di rappresentare il Ministro dell'Interno – ha detto Ferro –. Innanzitutto, esprimo il rammarico se qualcuno si è sentito offeso per la procedura adottata, evidenziando che, in determinate circostanze, la pratica operativa effettuata è consentita e anche prescritta».
L’intevento di Bordonali (Lega)
«Una decina di giorni fa un gruppo di attiviste/i estremiste/i ha imbrattato la sede della Leonardo ex Breda e, scavalcando il muro di recinzione, ha sostituito la bandiera dell’azienda con quella della Palestina per poi rimanere incatenate/i tra di loro. Dopo aver bloccato l’accesso al sito produttivo, imbrattando anche con scritte offensive l’edificio, il gruppo è stato portato dagli agenti nella sede della questura di Brescia. Nel corso delle perquisizioni è stato chiesto ad alcune manifestanti di effettuare piegamenti sulle gambe. La Lega, a differenza del collega Grimaldi e di certi media, ha sempre creduto nella buonafede e nell’ottimo lavoro delle Forze di Polizia. Ora, il sottosegretario all’Interno, rispondendo alle interrogazioni - di diversa appartenenza (Lega e di Avs) -ha dato una risposta molto chiara confermando quanto già immaginavamo ovvero che sono state adottate le procedure e i protocolli previsti dalla legge.
Quello che preoccupa, però, è la percezione di una strategia mediatica e politica mirata a delegittimare le nostre istituzioni che sono impegnate ogni giorno per garantirci sicurezza e rispetto delle regole del vivere comune. Non più tardi di sabato scorso c’è stata una manifestazione di associazioni come Ultima Generazione e Palestina Libera davanti alla questura di Brescia, contro le donne e gli uomini in divisa. Una delle tante manifestazioni di questo periodo, come quelle a Bologna o a Milano, riconducibili a centri sociali, ambienti anarchici e movimenti filo palestinesi. Azioni che non sembrano casuali, ma al contrario, parte di un disegno più ampio per ostacolare l’approvazione del Ddl sicurezza.
Riforma in cui credo io per prima, in cui crediamo come partito così come credo e difendo con convinzione anche da cittadina l’operato delle Forze dell’Ordine che ogni giorno rischiano la vita per difenderci».
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