Ai domiciliari organizza una festa che finisce in rissa

Quando si è visto l’elisoccorso sorvolare le case tutto il paese si è messo in allarme. All’ora di pranzo. Si è pensato ad un incidente oppure ad un infortunio sul lavoro. In tanti si sono affacciati alle finestre, alcuni, quando hanno visto le quattro pattuglie dei carabinieri e le due ambulanze sono anche scesi in strada. Anche il sindaco si è avvicinato. Sono bastati pochi minuti per capire che si trattava di tutt’altro. Una festa iniziata la notte precedente e degenerata, la mattina successiva, in rissa e finita con un 18enne sfregiato al volto e un 23enne in arresto.
È successo nei giorni scorsi a Caino. Attorno a mezzogiorno è arrivata la richiesta di aiuto dai vicini che hanno prima sentito e poi visto una rissa in una abitazione. Ai carabinieri però l’indirizzo ha immediatamente fatto scattare un campanello d’allarme e spinto la centrale a inviare diverse pattuglie: in quell’abitazione infatti è ristretto agli arresti domiciliari un 23enne a cui è stato applicato il braccialetto elettronico per comportamenti violenti nei confronti dei familiari, che vivono in un altro paese della zona, e che i militari conoscono come soggetto violento, aggressivo e pericoloso.
Quando la pattuglia dei carabinieri di Villa Carcina è arrivata nella casa ha visto il ragazzo che brandiva un tubo di ferro, un manubrio usato per fare sollevamento pesi, e colpiva al volto il 18enne. Immediatamente i militari lo hanno immobilizzato e hanno poi ricostruito l’accaduto. Il 23enne si trova agli arresti domiciliari ma, come hanno raccontato diversi residenti, riceve visite degli amici e non sempre si tratta di persone tranquille. In quell’occasione il gruppo era arrivato a Caino la sera prima, aveva bevuto tutta la notte e al mattino i fumi dell’alcol avevano fatto degenerare in rissa una discussione futile. Il 18enne ferito ha riportato una prognosi di 20 giorni ma è probabile che lo sfregio al volto sia permanente.
Il 23enne è stato arrestato e trasferito in carcere. Deve rispondere di lesioni aggravate, evasione, porto di oggetti atti ad offendere e soprattutto, se le lesioni saranno permanenti, di sfregio.
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