CronacaBassa

Armi dall’aeroporto di Montichiari, interrogazione alla Camera di Avs

Tre deputati di Alleanza Verdi Sinistra chiedono ai ministri di «tutelare i lavoratori, a rischio per la partenza e il transito di bombe ed esplosivi»
Un grosso cargo  in fase d'atterraggio sulla pista del D'Annunzio - © www.giornaledibrescia.it
Un grosso cargo in fase d'atterraggio sulla pista del D'Annunzio - © www.giornaledibrescia.it
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Non si placano le critiche che vedono al centro del contendere l’aeroporto di Montichiari, indicato da alcuni movimenti della società civile e da parte del mondo politico come hub di partenza e di transito per materiale bellico, carichi di esplosivi e materiali pericolosi quali bombe, missili e armamenti pesanti e leggeri.

E dopo la protesta del 29 giugno delle «Donne in cammino per la pace» fuori dall’infrastruttura bresciana, ora la vicenda arriva sui banchi del Parlamento.

Montichiari: 'No alle armi in aeroporto'

Tre deputati dell’Alleanza Verdi Sinistra, Tino Magni, Ilaria Cucchi e Giuseppe De Cristofaro, hanno depositato un’interrogazione parlamentare diretta ai ministri della Difesa (Guido Crosetto), degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Antonio Tajani) e delle Infrastrutture e dei trasporti (Matteo Salvini) volta a chiarire e risolvere quella che i firmatari definiscono una situazione che presenta «rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori derivante dall'attività di movimentazione di merci».

I lavoratori

Nell’interrogazione viene inoltre specificato come «i lavoratori aeroportuali siano in stato di agitazione per protestare contro il transito di armi e armamenti e come non vogliano essere complici delle guerre in corso nel mondo, rifiutando di partecipare al trasporto di armi con voli militari travestiti da voli civili – si legge nel testo  -. Denunciano inoltre di subire le conseguenze delle scelte del Governo, mentre i salari rimangono tra i più bassi d'Europa, si spendono miliardi di euro in armamenti e sanità e servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili».

Le richieste

A fronte di ciò i tre deputati chiedono innanzitutto se i ministri siano a conoscenza dei fatti. Oltre a ciò «se non ritengano di assoluta priorità, in ragione della grave situazione esistente in Ucraina e nella striscia di Gaza, chiarire la posizione del Governo italiano in merito alle esportazioni di armamenti nonché spiegare la prosecuzione del commercio d'armi con Israele».

Chiedono inoltre «quali provvedimenti siano stati presi o siano in programma per impedire l'utilizzo di aeroporti civili per il transito di armi e materiali militari, al fine di evitare il coinvolgimento dei lavoratori civili in attività potenzialmente pericolose ed eticamente discutibili;

In questo contesto si inserisce la richiesta di presentare «un nuovo rapporto sul rilascio delle autorizzazioni alle esportazioni di armi, per verificare quali altri Paesi siano stati eventualmente destinatari in contrasto con la legge italiana, adoperandosi al contempo nelle opportune sedi internazionali al fine di compiere e far compiere passi di distensione e di blocco dei bombardamenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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